È stata una pugnalata alla gola sferrata con un coltello da cucina la probabile causa della morte di Luciano Dall’Ava, pensionato 72enne residente a Colle Umberto, ucciso nella notte di ieri in piazza Fiume a San Giacomo di Veglia, nei pressi dell’ex scuola Sauro.
L’allarme sarebbe stato lanciato dalla telefonata di una donna testimone oculare dell’omicidio e che potrebbe essere motivo della lite tra i due. La donna fortunatamente è riuscita a scappare evitando il peggio.
Tempestivo l’arrivo dei militari che, una volta giunti sul posto, hanno solamente potuto constatare il decesso dell’uomo dovuto alle molteplici coltellate subite.
Immediate le indagini da parte del Norm di Vittorio Veneto e del nucleo investigativo del comando provinciale di Treviso che hanno portato al fermo di C.G., 44enne originario di Conegliano, nascosto poco lontano dal luogo dell’omicidio nei pressi della chiesa dove l’uomo aveva lasciato la sua macchina.
All’interno della vettura, una Punto vecchio modello, i carabinieri hanno successivamente ritrovato il coltello da cucina utilizzato per l’omicidio.
Durante la notte, C.G., che nella colluttazione ha riportato diverse ferite alle mani, e stato interrogato dal Pubblico Ministero Giulio Caprarola, confessando di essere l’autore dell’omicidio.
L’uomo, dopo essere stato portato nella stazione dei Carabinieri di Vittorio Veneto, ha richiesto alcune cure mediche che ne hanno determinato il trasporto e il piantonamento in ospedale.
È stato il sindaco di Colle Umberto, Sebastiano Coletti, nella mattinata di oggi, ad avvisare i due figli, un uomo e una donna non residenti nel comune, e il fratello della vittima con il quale l’uomo conviveva.
Luciano Dall’Ava, conosciuto da pochi intimi a causa della sua vita ritirata, era vedovo da due anni.
Proprio l’ex moglie lo aveva denunciato nel gennaio del 2008 per numerose violenze fisiche e psicologiche che gli sono costate una condanna a un anno e quattro mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena.
Una scena surreale quella vissuta ieri sera nella piazza del paese. Il litigio, avvenuto poco prima dello scoccare del coprifuoco, si è svolto nel più totale silenzio con i residenti della zona già chiusi nelle loro case.
Nessun curioso in strada ma solamente le sirene dei carabinieri che andavano e venivano dal luogo del delitto squarciando il silenzio di una piazza illuminata dagli addobbi natalizi.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
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