“Essere soccorritori significa essere cittadini attivi”: 25 anni di storia per la Prealpi Soccorso

Oltre 350 volontari in questi 25 anni di storia hanno fatto parte della Prealpi Soccorso, realtà vittoriese impegnata nel supporto alla popolazione, tramite trasporti sanitari in ambulanza, collaborazione a eventi e manifestazioni, organizzazione di corsi di formazione rivolti alla popolazione, che coinvolgono anche le scuole.

Era il 17 febbraio 2000 quando il gruppo di volontari prese forma per la prima volta: si trattava dell’associazione Volontari Protezione Civile Vittorio Veneto, poi mutata in Prealpi Soccorso nel 2006.

Realtà oggi presieduta da Eugenio Benvenuti, una guida sostenuta dal proprio gruppo di volontari, che ieri non sono mancati in sala.

Una storia che è stata ricordata ieri sera, nell’Aula civica del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto, in occasione dell’appuntamento “Essere soccorritori per la comunità”, il primo tassello di una serie di eventi previsti per l’intera annata.

A moderare l’appuntamento è stata Claudia Borsoi, giornalista e volontaria della stessa Prealpi Soccorso, che ha dato parola agli ospiti della serata.

Presenti, in rappresentanza del Comune di Vittorio Veneto, il sindaco Mirella Balliana e il consigliere Paolo Bassetto: “Ringrazio Prealpi Soccorso per quanto fatto finora e per i confronti messi in atto tra i Comuni”, ha affermato.

Una serata incentrata sul tema dell’importanza del soccorso e del supporto anche dei cittadini, nei vari momenti di emergenza, con un focus particolare sull’utilizzo dei defibrillatori.

A inaugurare l’appuntamento è stato Giuseppe Dissegna (direttore sanitario di Prealpi Soccorso), il quale ha evidenziato l’importanza della presenza dei defibrillatori pubblici sul territorio, autentici salvavita nei momenti di emergenza e durante i casi di arresto cardiaco.

Il sindaco di Farra di Soligo Mattia Perencin ha quindi testimoniato la scelta del suo Comune di installare i defibrillatori in aree e luoghi pubblici, come la biblioteca e il municipio, fino addirittura all’interno dell’auto della Polizia locale. Tutto frutto di “un percorso portato avanti da diversi anni”.

Il primo cittadino di Cordignano, Roberto Campagna, ha ricordato un altro anniversario in arrivo, ovvero il 20esimo anno della prima base ambulanza situata nel territorio comunale, convenzionata con l’azienda sanitaria.

Era infatti il 25 marzo 2005 (durante l’amministrazione dell’allora sindaco Mario Meneghetti) quando avveniva questa installazione: da lì sono state svolte 1.200 ore di servizio, con 11.300 chilometri percorsi dall’ambulanza e 254 interventi concretizzati.

Da parte sua, il presidente Benvenuti si è soffermato sul concetto di “essere soccorritori per la comunità” e sulla rilevanza della formazione dei volontari.

“Per il futuro vale la parola ‘organizzazione’: una struttura interna basata sui singoli ruoli, che consenta ai volontari di essere sempre aggiornati – ha dichiarato – Essere soccorritori significa essere cittadini attivi: questo è un lavoro che consente di essere a contatto con le debolezze delle persone”.

Marialuisa Ferramosca, direttore del Suem 118 Treviso Emergenza, ha evidenziato l’importanza del primo soccorso nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza.

“Il primo soccorso lo può fare il cittadino nell’attesa dei soccorritori, anche se non ha seguito alcun corso – la premessa fatta da Ferramosca – Chiamare il 118 è già di per sé un’azione di primo soccorso: l’operatore, facendo una serie di domande, potrà fornire le istruzioni pre-arrivo e indicare se, e dove, ci sono dei defibrillatori in zona”.

Ferramosca ha quindi riferito che, in Italia, si verificano circa 60 mila arresti cardiaci all’anno, ovvero uno ogni nove minuti: il 70% dei casi avviene in presenza di testimoni, di cui solo il 15% dei pazienti riceve un massaggio cardiaco e l’ausilio dei defibrillatori, in attesa dei soccorritori.

Numeri che fanno riflettere sulla necessità di promuovere l’uso dei defibrillatori. E, tra gli obiettivi dichiarati dalla Prealpi Soccorso, rientra proprio quello di tracciare questa strada.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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