Giovedì scorso a Vittorio la visita del generale Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa (video)

L’anno del Centenario si sta trasformando in un anno indimenticabile per Vittorio Veneto, la città simbolo della Grande Guerra sul fronte italiano. Tra i tanti appuntamenti, quello che si è tenuto giovedì scorso nel tardo pomeriggio nell’aula civica del Museo della Battaglia di Ceneda, verrà ricordato a lungo.

La città di Vittorio Veneto ha ospitato il generale Claudio Graziano (nella foto),  il Capo di Stato Maggiore della Difesa, l’erede dei Generali Cadorna e Diaz che cent’anni fa condussero le nostre truppe ad una storica vittoria. Il generale Graziano, alpino e studioso del primo conflitto mondiale, ha presentato il volume “Grande Guerra, un racconto in cento immagini”.

Il pomeriggio è stato aperto dall’attrice Anna Rita Di Mauro che ha interpretato il monologo “Le portatrici carniche della Grande Guerra” e dal saluto del primo cittadino di Vittorio Veneto, Roberto Tonon.

Poi è stata la volta di Graziano. Coadiuvato dallo storico Paolo Pozzato e moderato dal giornalista del Tgr Veneto Luca Ginetto, il generale ha rivissuto con la platea i cento scatti fotografici tratti dagli archivi militari e raccolti dallo Stato Maggiore della Difesa, immortalati nel libro. Il Generale ha spiegato l’importanza delle immagini che sostituiscono i racconti orali dei ragazzi del ’99, della generazione che la Grande Guerra l’ha vissuta in prima persona.

Da Caporetto a Vittorio Veneto le foto raccontano l’epopea di una nazione giovane che in un anno ha saputo trasformare una pesante sconfitta in un trionfo. Il generale ha spaziato a 360 gradi, ricordando la grande mobilitazione dell’Italia che seppe rimpiazzare i 4 mila 500 cannoni persi a Caporetto con 5 mila cannoni nuovi di zecca.

Graziano ha ricordato anche il ruolo delle donne, per la prima volta all’epoca protagoniste nella società e determinanti per la sorte del conflitto, e poi si è soffermato sulle sofferenze della Sinistra Piave e dei territori occupati. Fu proprio quella cruenta occupazione che fece scattare l’orgoglio delle truppe italiane, che le stimolò a combattere con la necessaria cattiveria per vincere.

Il pensiero si è poi spostato alle conquiste tecnologiche durante il conflitto, alle nuove esigenze che si presentarono, come ad esempio la chirurgia plastica sviluppata per lenire le sofferenze dei reduci dal fronte.

Il Generale Graziano ha concluso ricordando che, anche se l’Europa fortunatamente da allora vive in pace, nel pianeta le guerre e le situazioni critiche non mancano. Un monito a non abbassare la guardia, ricordano come l’Italia si stia distinguendo nelle missioni di pace nelle aree bisognose del mondo.

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(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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