Alcuni comuni saranno costretti a pagare per intero, al 100 per cento, il trasporto scolastico con gli scuolabus abbonato alle famiglie per la sospensione del servizio dopo la chiusura delle scuole, in base al decreto SalvaItalia, e qualche amministrazione ha già chiesto aiuto. Ma le aziende di trasporto persone chiederanno di meno.
“Non tutti saranno costretti a pagare per intero – osserva Adriano Battistuzzi della omonima ditta di autoservizi – perché a nome di una serie di colleghi proprietari di mezzi per il trasporto persone, parliamo di 130 aziende, ho trattato personalmente con i politici per far passare l’idea che le aziende che sono con me, nonostante quanto diffuso nel decreto, fattureranno alle amministrazioni solo il 70 per cento degli importi, quindi con uno sconto del 30 per cento. Tutti i miei associati hanno detto di sì, solo qualcuno ha nicchiato, perchè non possiamo chiedere il 100 per cento per un servizio che non abbiamo svolto”.
Per le ditte infatti, anche se qualcuna come quella di Battistuzzi hanno fatto gratuitamente in questo periodo servizi di trasporto e consegne per chi ne aveva bisogno, sono calati ovviamente i costi di carburante e manutenzione dei mezzi: “Tutti quelli che hanno sottoscritto la mia proposta manterranno lo sconto per i comuni, come Vittorio Veneto, alcuni comuni dovranno eventualmente trattare con altri consorzi se non vorranno pagare per intero un servizio che non gli è stato garantito. Vogliamo salvare capra e cavoli, non possiamo speculare con rette delle famiglie e i comuni con i quali dovremo lavorare anche in futuro”.
“E a proposito dei servizi gratuiti che abbiamo fatto nelle scorse settimana – conclude Battistuzzi – abbiamo raccolto oltre 300 euro di mance, perché questa gente è generosa, che quanto prima provvederemo a consegnare alla regione. Non abbiamo lavorato per le mance, abbiamo detto che i nostri trasporti erano e rimarranno gratuiti per chi è nel bisogno”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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