I proprietari del vigneto di San Giacomo all’attacco: ricorso al Tar contro i provvedimenti del Comune

Non finisce mai la vicenda riguardante il vigneto a fianco dell’asilo di San Giacomo di Veglia. Ora al contrario è destinata a inasprirsi sempre di più, e finisce con il ricorso della proprietà al Tar di Venezia. Risale allo scorso venerdì 22 marzo la notizia relativa alla denuncia fatta alla Procura della Repubblica da parte del Comune di Vittorio Veneto nei confronti della Tenuta agricola San Martino, proprietaria del terreno: in sostanza, la Polizia locale avrebbe rilevato l’incompatibilità del completamento della piantumazione del vigneto con il dettato urbanistico vigente. Inoltre, non sarebbe stata rispettata una terza ordinanza emessa dal Comune, secondo la quale la proprietà avrebbe dovuto ripristinare immediatamente una porzione dell’area piantumata a vigneto in zona territoriale omogenea F2, zona per la quale sarebbe necessaria la stipula di un accordo tra pubblico e privato per il rispetto dell’interesse collettivo.

Denuncia di fronte alla quale la proprietà – rappresentata dallo studio legale associato Zanchettin Travaini – ha deciso di rivolgersi al Tar di Venezia. “Non abbiamo finora mai reagito alle accuse, con toni sempre più pesanti – spiega la Tenuta San Martino – che sono apparse sulla stampa a cura dei genitori degli alunni dell’asilo e dell’amministrazione comunale, in quanto volevamo agire con ‘fatti’ e non con ‘ chiacchiere’, per lo più non oggettive o mal informate, oltre che unilateralmente interessate. E ora abbiamo notificato il ricorso al Tar – avvisa la proprietà – contro i provvedimenti del Comune di Vittorio Veneto con i quali, a nostro avviso, è stato illegittimamente tentato di bloccare sul nascere un’iniziativa che non può essere condannata solo per il fatto di essere stata posta in essere in conformità alla normativa vigente“.

Nel testo del ricorso, la Tenuta agricola richiede in sostanza l’annullamento delle ordinanze emesse dal Comune a loro carico e il risarcimento dei danni e fornisce, a tal proposito, una ricostruzione di quelli che sarebbero stati i passaggi condotti per la piantumazione del vigneto. Nell’estate del 2018 la proprietà sarebbe venuta a conoscenza della messa in vendita di alcuni terreni in territorio vittoriese a causa del fallimento della Cerfim srl, terreni già adibiti a uso agricolo e avrebbero pertanto incaricato due agenti immobiliari di acquisire delle informazioni dall’ufficio Edilizia privata del Comune di Vittorio Veneto per verificare la possibilità di realizzare lì un vigneto.

Realizzazione che sarebbe risultata possibile “trattandosi di attività edilizia libera”, come riporta il testo del ricorso, e per questo la tenuta avrebbe partecipato alla procedura competitiva tenutasi lo scorso 27 settembre per l’acquisizione dell’area; successivamente il 12 dicembre avrebbe presentato al Comune una comunicazione relativa all’inizio dei lavori di piantumazione del vigneto, allegando una planimetria e informando in merito ai trattamenti che sarebbero stati eseguiti. Premesso ciò, la proprietà è ricorsa al Tar sostenendo come “le esigenze di primario interesse pubblico possono e devono trovare risposta in sede di corretta applicazione delle specifiche disposizioni normative e regolamentari , mediante mirati controlli sul rispetto delle previsioni dettate dal Regolamento intercomunale di Polizia rurale, ma non certo ostacolando a priori, o con imposizioni illegittime chi inizi l’attività di coltivazione di un vigneto”.

In sostanza, la Tenuta agricola San Martino avrebbe riscontrato delle carenze nelle motivazioni – non supportate, a suo parere, da una solida base normativa – utilizzate dall’amministrazione comunale per procedere contro un “impianto che ha avuto luogo rispettando alla lettera le prescrizioni del vigente Regolamento intercomunale“. “Prima di colpire in via preventiva una nuova iniziativa – si legge nel documento – che parte, a livello normativo con il piede giusto, si deve attendere l’esito degli eventi e, in caso di abuso, applicare le sanzioni di legge”. A questo punto occhi puntati al Tar Veneto, con la domanda: a chi darà ragione il giudice amministrativo? E i genitori dei bimbi iscritti all’asilo come reagiranno?

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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