“La vita del nostro fratello Mario è stata un chicco di grano che egli ha saputo riconoscere e accogliere come dono, e ha saputo spendere per gli altri. E questi altri sono certamente la sua famiglia: la sua cara sposa Clara con cui ha condiviso 65 anni di matrimonio, i suoi figli e familiari, ma anche la sua città di Vittorio Veneto, che per molti anni ha servito nel suo impegno politico come pubblico amministratore e sindaco dal 1988 al 1995, e i più deboli e indifesi come presidente del Movimento per la Vita e del consiglio di amministrazione di Casa Mater Dei, e amico e sostenitore del Piccolo Rifugio”.
Il vescovo monsignor Corrado Pizziolo ha ricordato così Mario Botteon – ex sindaco di Vittorio Veneto morto il 16 agosto alla soglia dei 94 anni dopo una vita di impegno sociale ed ecclesiale – nell’omelia delle esequie che il presule vittoriese ha presieduto questa mattina nella Pieve di Sant’Andrea di Bigonzo, concelebranti diversi sacerdoti diocesani.
Insieme al grande numero di persone che hanno conosciuto e stimato Botteon, hanno preso parte ai funerali anche amministratori e rappresentanti del mondo istituzionale del presente e del passato: tra loro, il sindaco Antonio Miatto con componenti della giunta e del consiglio comunale vittoriese, l’ex sindaco Roberto Tonon – tra i familiari perché genero di Botteon -, l’ex sindaco ed europarlamentare Giancarlo Scottà, il consigliere regionale Gianpiero Possamai, l’ex sindaco di Conegliano Achille Ghizzo, gli ex sindaci di Tarzo Nicola De Polo e Ennio Casagrande; rappresentanti del mondo associativo, culturale e sindacale della città, tra i quali Francesca Meneghin e Gianni Carminati.
“Mario Botteon è stato un cattolico a tutto tondo, con una vita personale, familiare e sociale assolutamente credibile e convincente – ha detto Pizziolo -: è stato una di quelle figure di cattolici straordinari che dopo la Seconda guerra mondiale hanno dato alle nostre città e al nostro territorio un contributo rigoroso e ineccepibile dal punto di vista democratico, e insieme ricco di valori umani, morali e spirituali”.
“La gentilezza, l’amabilità del suo tratto e la sua capacità relazionale – ha aggiunto il vescovo – si univano a una profonda fedeltà e coerenza ai valori evangelici di servizio e prossimità, assorbiti nella sua lunga appartenenza all’Azione Cattolica, che lo hanno spinto a fare della sua vita un dono al bene comune e alle singole persone”.
“La sua vita è stata fruttuosa spiritualmente, relazionalmente e socialmente – ha concluso Pizziolo -. Mario è stato sale e luce per la Chiesa e per il mondo”.
Durante le preghiere dei fedeli è stato anche ricordato l’impegno del defunto come presidente del Comitato Festeggiamenti Sant’Augusta, sodalizio che nelle ore scorse aveva pubblicato un messaggio di cordoglio: “Nei modi, nei principi, Mario ci lascia un bagaglio di grande valore e di cui fare tesoro. La sua accoglienza, il suo stile, ci hanno guidato per anni e continueranno farlo ancora perché il seme della gratuità e del dono, non possono che fiorire al cospetto di Sant’Augusta”.
A celebrazione conclusa, è intervenuto il presidente del Movimento per la Vita Antonio Da Ros, che ha pronunciato parole sentite di stima e gratitudine a Botteon per tutto quello che ha donato come persona impegnata a difesa della vita umana, della dignità della persona e dei più fragili. Il parroco monsignor Michele Favret, tra i concelebranti insieme a monsignor Ermanno Crestani, ha espresso alla fine l’ammirazione per la figura di Botteon, e si è detto “edificato per la sua vita di fede e di bene donato a tutti”. I familiari hanno ringraziato coloro che hanno seguito e assistito il congiunto durante la fase della malattia. Poi l’uscita del feretro e l’ultimo viaggio dell’ex sindaco verso la sepoltura nel cimitero di Sant’Andrea.
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