“Il consultorio non deve essere chiuso ma va incentivato”: nell’ordine del giorno del consiglio comunale di ieri giovedì, c’era anche un’interrogazione del consigliere di Rinascita Civica Mirella Balliana che ha posto un’interrogazione sull’ipotetica chiusura del servizio offerto dal consultorio familiare di Vittorio Veneto.
Il consultorio vittoriese
Il consultorio di Vittorio Veneto, in piazza Foro Boario a Serravalle, si occupa di svariati servizi incentrati al benessere psicofisico delle donne e della famiglia, gratuitamente. “Un consultorio che opera su un bacino di 60 mila persone dando un contributo su tutto il comprensorio del vittoriese dando un’importante risposta socio-sanitaria ai cittadini – spiega Balliana -. È di fondamentale importanza per l’assistenza, il sostegno e la consulenza al singolo, alla coppia e alla famiglia con assistenza sanitaria, psicologica e sociale in preparazione alla maternità e paternità responsabile biologica e adottiva.
Il servizio è formato da un’équipe interdisciplinare che permette una continua integrazione sociosanitaria che contribuisce al benessere psicofisico e sessuale della donna nelle varie fasi e situazioni della vita (gravidanza, interruzione volontaria e no, contraccezione e infertilità). Inoltre organizza consulenze per adolescenti relative alle relazioni e la sessualità. Si occupa di adozioni, affidamento e mediazione familiare e molti altri servizi”.
L’annuncio della chiusura
Questo servizio, secondo un passaparola tra mamme, verrebbe spostato a Pieve di Soligo. “Questa notizia ha sconcertato donne, mamme e ragazze del Vittoriese che usufruiscono di tali servizi – aggiunge il consigliere di Rinascita Civica -. Il direttore dell’Ulss 2 Francesco Benazzi ha negato la chiusura spiegando che è in atto una riorganizzazione degli spazi ambulatoriali all’interno del distretto sanitario di Serravalle.
Una chiusura, anche solo parziale, causerebbe disagi per tutti coloro che usufruiscono del servizio, inoltre il trasferimento del presidio altrove potrebbe limitare il ricorso all’assistenza di molte donne, incidendo negativamente sul benessere psicofisico – prosegue Balliana -. Continuando ad eliminare servizi pubblici e sociosanitari dal territorio si alimenta il ricorso dei cittadini al servizio privato e dall’altra la rinuncia di molti all’assistenza con significative ricadute sul piano sociale”.
Il consigliere ha quindi chiesto alla Giunta se “tutti i servizi del consultorio rimarranno attivi in paese? Quali sono i servizi, secondo Benazzi, che non hanno necessità di essere collegati al territorio? Non sarebbe opportuno sollecitare l’Ulss a intraprendere una campagna di informazione relativamente ai servizi offerti dal consultorio all’interno delle scuole secondarie di secondo grado?”.
La risposta del primo cittadino
A rispondere è stato il sindaco Antonio Miatto: “Eravamo informati sulla necessità dell’Ulss di riorganizzare il servizio, soprattutto in termini di logistica. Le interlocuzioni non sono mancate ed erano state prospettate diverse soluzioni, tra cui portare i servizi a Serravalle nell’attuale distretto, riscontrando però un’insufficienza di spazi.
Infine il servizio rimarrà a Vittorio Veneto in tutte le sue componenti, e si è deciso di portarlo nel nostro Ospedale civile. Tutti i servizi troveranno lì un’adeguata collocazione, questo è stato confermato in sede del comitato dei sindaci e con la dirigenza dell’Ulss. Il servizio avrà a disposizione 9 stanze ampie, di cui 6 dotate di bagno e apparato televisivo. Presenti una sala ristoro e due depositi già pronti per l’utilizzo”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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