Anche il quartiere di San Giacomo di Veglia avrà il suo gruppo di Controllo del Vicinato: ieri sera nella sala riunioni delle Filande, sede per inciso del Coro Ana, ha mosso i primi passi la proposta dell’Amministrazione comunale di attivare anche nella popolosa frazione a sud della città il Protocollo d’intesa con la Prefettura.
Presenti con il sindaco Antonio Miatto il consigliere comunale Alberto Pagotto, nelle sue vesti di facilitatore dell’iniziativa e coordinatore dei gruppi già attivi, il comandante della Polizia locale Ezio Camerin e il coordinatore provinciale del progetto, Emiliano Guerra. Tutti hanno illustrato i vantaggi dell’attivazione del controllo di vicinato a San Giacomo, “frontiera” della città e soggetta per prima nei periodi caldi a eventuali incursioni malavitose. Un incontro tuttavia non molto partecipato: forse i residenti a San Giacomo si sentono sicuri, ma sono arrivate le prime adesioni.
Si cercano quindi i primi volontari che possano iscriversi al gruppo – ne sono richiesti almeno una decina – che sarà collegato dalla chat Whatsapp al coordinatore che sarà indicato, e quindi al comando della Polizia locale. I volontari, in pratica, sono abitanti del quartiere che senza impegno particolare ma solo con una maggiore attenzione su quanto accade nella propria area di residenza potranno segnalare via Whatsapp eventuali anomalie nella propria via, si tratti di tentativi di intrusioni, movimenti sospetti di persone o auto, vandalismi, abbandono di rifiuti, tentativi di truffe (tenendo a conto che le vendite a domicilio non infrangono la legge) fino anche alla presenza di gravi disagi sociali.
Il coordinatore vaglierà le segnalazioni in base alla presunta gravità e si attiverà, se necessario, con le Forze dell’ordine. “Certo, se uno vede un ladro entrare nella casa del vicino dovrà chiamare direttamente il 112 – ha sottolineato Pagotto – senza attivare la procedura dei messaggi, mentre altre situazioni come il passaggio ripetuto di auto sospette o mai viste sulla propria via, o gente che fotografa le case, vanno segnalate. Nelle zone in cui i gruppi sono attivi abbiamo riscontrato un calo di reati”.
“La sicurezza pubblica ha i suoi attori, ma non possono essere ovunque – ha detto Miatto -. Per aumentare la sicurezza, oltre a dotarci di impianti moderni di video sorveglianza secondo le indicazioni fornite da Carabinieri e Polizia, pensiamo che il Controllo di vicinato aumenti l’interesse dei cittadini a concorrere alla sicurezza. Nel frattempo il comandante Camerin sta redigendo un nuovo regolamento di Polizia locale, visto che quello attuale è datato. Il Controllo di vicinato è un metodo per stare un po’ più attenti alle proprie e altrui proprietà. E con questo si tratta di farlo in modo organizzato”.
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