Il Parco Dan fa gola agli industriali. La proposta di Miatto: “Trasferiamolo all’aerocampo. Possibili 100 nuovi posti di lavoro”

Fa discutere, in città, il destino del “Parco Dan”, un’area di socializzazione incastonata da una dozzina di anni nella zona industriale di San Giacomo di Veglia e intitolata a furor di popolo, dopo la sua morte improvvisa e prematura, a un commerciante ed amministratore pubblico che per la comunità sangiacomese è stato a lungo un punto di riferimento per eccellenza come Alberto Dan.

Il gruppo consiliare Rinascita Civica e Partecipare Vittorio, attraverso una nota, ha affermato che “il sindaco Antonio Miatto avrebbe ventilato (a mezzo stampa ndr) la possibilità di vendere il Parco Dan di via Schiapparelli a favore di privati a scopo di edilizia industriale. Il sindaco, pur negando l’esistenza di concrete trattative, avrebbe di fatto aperto a tale alienazione. Davvero si pensa, nella regione d’Italia con il maggior consumo di suolo, alla possibilità di vendere uno splendido parco, costruito grazie a decine di volontari, sede di moltissime splendide iniziative, intitolato a colui che tanto fece per quell’area e che rimane una delle persone più amate e più custodite nei ricordi di tanti, tanti, tanti cittadini e cittadine di San Giacomo in particolare e di Vittorio Veneto in generale? Per trasformarlo in una distesa di asfalto e capannoni, per giunta? Non ci vogliamo credere. Per questo chiediamo immediata smentita e ampie rassicurazioni da parte del sindaco Miatto”.

Il primo cittadino, chiamato in causa, spiega qual è la situazione dal punto di vista dell’amministrazione da lui guidata: “Oggi i terreni disponibili nella zona industriale di San Giacomo sono praticamente esauriti e, al tempo stesso, ci sono pressanti richieste di ampliare e potenziare la produzione anche da più realtà presenti nell’area (almeno quattro, tra formali o informali)”.

A chi sottolinea il “consumo di suolo” che eventuali ampliamenti di fabbriche comporterebbero, Miatto replica che in base alle informazioni in suo possesso questi ultimi “potrebbero portare quasi un centinaio di posti di lavoro in aggiunta agli esistenti, se appunto ci sarà la possibilità di ampliare gli stabilimenti”.

E il Parco Dan? “La nostra amministrazione comunale considera che a brevissimo entreremo in possesso dell’ex aerocampo militare di San Giacomo. Parliamo di una superficie di quasi 9 ettari che sarebbe adatta ad ampliare la disponibilità di impianti sportivi in città, a partire dal rugby, e più che sufficiente per realizzare lì un Parco Dan più ampio e prestante sotto tutti i punti di vista. Quindi – sostiene il sindaco – potremmo prendere due piccioni con una fava: cedere l’attuale parco, oggi intercluso in mezzo alle fabbriche, a chi lo fruirà per aumentare i posti di lavoro in zona industriale, e trasferire l’area Dan in un posto migliore, lontano da insediamenti industriali. Riteniamo che questa sia la soluzione ottimale per portare quel punto di aggregazione che è il Parco Dan in una posizione propria, un’area “F” non circondata dalle fabbriche”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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