Quello che ormai tutti sanno, complici i social prima e i telegiornali poi, è che Fabio Rovazzi è diventato un personaggio, disponibile da oggi, del celebre videogioco “Call of Duty”.
Quello di cui forse la gente non è a conoscenza è che a creare quei personaggi di cui farà parte anche il cantante e youtuber milanese è un altro ragazzo italiano. Per la precisione, un ragazzo nato a Vittorio Veneto e che da ormai quasi quattordici anni vive e lavora a San Francisco, Usa.
Il nome di questo intraprendente vittoriese è Bernardo Antoniazzi, classe 1980, e la sua carriera oltreoceano inizia dopo aver conseguito una brillante maturità classica ed essersi trasferito a Milano per studiare grafica e media design alla Nuova Accademia di Belle Arti.
Partito per la California per studiare, si ritrova a insegnare animazione tridimensionale alla San Francisco State University dopo che un professore alla sua domanda di ammissione, portfolio sotto mano, gli ha risposto: “Io non ho niente da insegnarti. Perché non insegni tu?”.
Grazie a questa incredibile esperienza ha potuto cominciare a muoversi nel mondo dell’intrattenimento e dei videogiochi e, dopo un periodo di lavoro e insegnamento presso una piccola compagnia nel settore delle cinematiche, nel 2007 è approdato ad Activision, uno dei colossi statunitensi dei videogames.
Ma non è nella terra della Silicon Valley che si sono conosciuti Rovazzi e Antoniazzi, bensì in Toscana, al Lucca Comics, celebre fiera internazionale dedicata al fumetto, all’animazione e ai videogiochi che si svolge tra fine ottobre e inizio novembre nella omonima città toscana.
Rovazzi, affascinato dal modus operandi del direttore tecnico e artistico dei team di sviluppo di Activision che, come racconta proprio il cantante in un video pubblicato ieri, lunedì 7 settembre, sul suo canale youtube, in cui si diverte a inserirsi all’interno dello stesso videogioco a cui sta lavorando in piccoli camei.
Dopo la proposta di “Bernie” di passare a L.A nel suo ufficio per farsi scannerizzare ed entrare all’interno del gioco, non ci ha pensato due volte ed è volato in California.
I lavori sono cominciati circa nove mesi fa con una sessione di qualche migliaio di foto (rigorosamente scattate nel giro di pochi secondi, considerando che il body scan è realizzato all’interno di una vera e propria gabbia di 260 macchine fotografiche che scattano da altrettante angolazioni diverse in un secondo) con espressioni e trucchi diversi e la registrazione di svariati video per permettere un tracking più verosimile possibile nel capture studio di Activision, usando un metodo di tracking facciale inventato proprio da Antoniazzi per Advanced Warfare, undicesimo capitolo della saga Call of Duty. E oggi tutti possiamo osservarne i risultati. E giocarci.
Grande estimatore dell’Italia e dei talenti che questa nazione sa esprimere, chissà se tra qualche anno lo vedremo all’opera nuovamente in patria.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Fabio Rovazzi – web).
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