Il territorio ha tenuto, o meglio per ora sta tenendo, anche merito, – come hanno sottolineato diversi sindaci della zona – degli interventi di prevenzione e così l’allerta rosso tiene sempre tutti in attenzione massima, ma con meno apprensione.
A Vittorio Veneto, le precipitazioni intense hanno provocato qualche infiltrazione di acqua nei sotterranei di alcuni condomini a Serravalle, ma non si segnalano particolari problemi. In zona nord tuttavia per le forti folate di vento una pianta è caduta in via della Sega, subito rimossa dai Vigili del fuoco che hanno ripristinato la viabilità sulla statale Alemagna, e un’altra qualche chilometro verso San Floriano, in corso di rimozione. Un terzo albero è caduto anche tra Vittorio Nord e Nove. Come ha comunicato il sindaco Roberto Tonon, si rimane con il Coc attivato in caso di emergenze.
Nella zone di Godega e Orsago tutto rimane nella normalità: “Abbiamo fatto un giro di controlli a pomeriggio avanzato – ha detto il sindaco Paola Guzzo – con la mia protezione civile nei punti solitamente critici. L’unico problema finora è stata mancanza di elettricità a momenti”. Il sindaco orsaghese Fabio Collot sullo stesso tenore “Stiamo monitorando continuamente il territorio per adesso tutto sotto controllo anche grazie a alcuni interventi fatto in prevenzione”. A Sarmede e Cordignano primi cittadini unamini: “Per il momento il sistema sta reggendo anche grazie ai lavori di pulizia effettuati per tempo”.
Ed ora le previsioni confermano che sarà a nord di Vittorio Veneto la zona più a rischio: “Il clou come fenomeni, vento e precipitazioni è ora, con proseguimento fino alle prime ore della notte – conferma Andrea Costantini, esperto vittoriese di meteo – Dalle 2 alle 4 di notte in genere cala lo scirocco e cala la temperatura, e quello è il segnale della fine. Quindi fino a quando sentiremo così caldo e così vento, siamo in piena fascia di rischio”.
“Comunque – continua Costantini – per ora sulla zona nostra ci sono accumuli, cioè le precipitazioni al suolo misurate in millimetri (1millimetro = 1 litro su metro quadro) dai sensori pluviometrici inferiori ad episodi precedenti; i problemi più grossi si riferiscono al bellunese con valori ben ben più alti. La forza del vento spinge le masse d’aria verso le dolomiti, mettendo più al sicuro le zone di pianura e pedemontana. Anche il Meschio è ben tranquillo per ora, probabilmente stanno limitando i valori a monte ma ripeto, la vedo più problematica a nord della linea Visentin-Pizzoc”.
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(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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