La “skyline” della Val Lapisina sta cambiando: a Nove è in fase di ultimazione la nuova maxi cabina che garantirà ai treni elettrici, attesi dal prossimo anno sui binari vittoriesi, la giusta energia.
Maestranze al lavoro anche nei giorni festivi, come hanno potuto notare i tanti automobilisti che hanno percorso la statale Alemagna domenica, nel piazzale e nell’ex scalo merci della vecchia stazione ferroviaria di Nove, per realizzare un’opera fondamentale per l’elettrificazione della linea gestita da Rfi: la cabina elettrica che sorgerà a circa metà strada tra i capolinea di Conegliano e Belluno.
Si tratta di un impianto che utilizza l’elettricità della rete “civile” di alta tensione e la “raddrizza”, cioè da corrente alternata la fa diventare continua e la trasforma alla tensione di 3.000 volt, perché in Italia i treni sulle linee non ad alta velocità utilizzano la corrente con queste caratteristiche. L’impianto comprende anche apparecchiature che ne controlleranno il corretto e costante funzionamento.
Quella lapisina non è l’unica cabina che servirà a rendere finalmente elettrica la ferrovia vittoriese: impianti simili sono stati realizzati, o sono in costruzione, a San Vendemiano e a Ponte nelle Alpi, proprio perché vanno posizionati a 20-30 chilometri di distanza l’uno dall’altro in modo da fornire ai convogli in transito la giusta tensione. Al crescere della distanza, infatti, la tensione dai 3000 volt iniziali si abbassa.
Tutto ciò in attesa del completamento dei lavori sulla linea, previsto entro la fine del 2020, e della partenza – subito dopo – delle verifiche dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf) che dovrebbero consentire da giugno 2021 la circolazione dei treni elettrici nel vittoriese e nel bellunese.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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