“E’ falso, semplicemente falso che Caritas intenda realizzare un dormitorio per persone senza fissa dimora alla Casa dello Studente di Vittorio Veneto”.
Lo afferma il direttore della Caritas diocesana di Vittorio Veneto don Roberto Camilotti (nella foto), costretto ad intervenire dalle indiscrezioni, ipotesi ed imprecisioni sul tema propagandate nelle scorse ore.
Non è e non è mai stata quella la destinazione pensata per la Casa dello studente, grande struttura in centro città inutilizzata da decenni, di proprietà della Diocesi che l’ha da poco affidata a Fondazione Caritas.
“Il nostro obbiettivo – spiega don Camilotti – come già annunciato in passato, è quello di ospitare alla Casa dello studente laboratori e centri di formazione, al servizio di chi è senza lavoro e dei giovani in particolare, ed un emporio della solidarietà in cui singoli e famiglie in condizioni di estrema povertà possano fare la spesa in cambio di un piccolo contributo”.
“Inoltre – continua il direttore – , se sarà possibile, vorremmo realizzare un ostello: una struttura no profit per l’ospitalità di scuole o gruppi in arrivo a Vittorio Veneto, e di giovani in particolare. Un progetto, tra l’altro, che si collega alla promozione e allo sviluppo del percorso ciclabile Venezia-Monaco che passa per Vittorio Veneto. Parliamo di un ostello, un’opportunità di occupazione per chi lo farà funzionare, non di un dormitorio. Vorremmo che questa nuova realtà fosse a servizio di tanti giovani europei, come segno della Chiesa vittoriese per commemorare il centenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale che quest’anno si ricorda. Senza presunzione, vorremmo che divenisse un luogo d’incontro per costruire relazioni di pace all’insegna del rispetto e della reciprocità”.
“L’impegno di Caritas per le persone senza fissa dimora o per i richiedenti asilo – chiude don Camilotti – ha altre modalità e si svolge in altri luoghi, nei limiti delle nostre possibilità e capacità”.
Caritas ha presentato le linee generali del suo progetto al Comune di Vittorio Veneto. Ma non si nasconde che prima che la Casa dello studente sia appieno attiva ci vorranno mesi, se non anni. Per esempio, Caritas deve ancora presentare al Comune il progetto di ristrutturazione dello stabile.
Fino ad ora, Caritas ha provveduto solo a ripulire e svuotare l’interno della Casa dello studente e a rendere agibile l’ex aula magna. Qui, fino al 20 febbraio, c’è la mostra-gioco “In fuga dalla Siria”.
A ripulire la Casa dello studente in questi mesi hanno contribuito i volontari di “Inside”: un progetto Erasmus Plus, finanziato dall’Unione Europea, che da quasi due anni coinvolge giovani in Albania, Bosnia Erzegovina e Italia.
Caritas Vittorio Veneto è uno dei partner. Inside punta al recupero di spazi abbandonati e alla creazione di opportunità di lavoro, in particolare in ambiti di sostenibilità ambientale e imprenditorialità sostenibile.
Giusto la prossima settimana, ad esempio, partecipanti si ritroveranno a Verona, con la Caritas locale, per 5 giorni di formazione sull’ecoturismo. Il sudore dei giovani volontari che per una decina di sabati ha aiutato a ridare vita alla Casa dello studente è pienamente parte di Inside; l’eventuale futura apertura di un ostello ne sarà coronamento.
(Fonte e foto: Fondazione Caritas Vittorio Veneto).
#Qdpnews.it