La famiglia Covre lascia il rifugio “Città di Vittorio Veneto” (che rischia di rimanere chiuso)

La famiglia Covre termina la gestione del rifugio “Città di Vittorio Veneto”, storico punto di riferimento ai 1565 metri del Monte Pizzoc.

Noello, Lorena e i due figli Francesca e Andrea hanno deciso di non rinnovare il bando di gestione, della durata di 6 anni che scadrà il prossimo marzo, a causa di “altre scelte per il nostro futuro”.

Noi di Qdpnews.it li avevamo incontrati all’inizio della loro avventura. In questi anni la famiglia è riuscita a instaurare un ottimo rapporto con tutta la clientela, tanto che alcuni di loro sono diventati amici, oltre che trasformare completamente il rifugio con l’installazione anche di un nuovo impianto fotovoltaico e ospitando ogni giorno centinaia di clienti.

Gestire un rifugio, si sa, non è cosa facile, soprattutto se, come accade nel Città di Vittorio Veneto, l’acqua viene portata in vetta con le cisterne e la corrente è fornita dai generatori o dai pannelli solari.

“Avevamo costi molto alti – spiega Francesca che in questi 6 anni ha praticamente vissuto al rifugio riuscendo anche parallelamente a laurearsi in biologia –, ma siamo sempre riusciti a superare le difficoltà grazie all’unione della nostra famiglia e all’apporto di ottimi collaboratori”.

Si sa, il tempo passa e in questi 6 anni per papà Noello è arrivata l’età della pensione e Francesca ha deciso di intraprendere una carriera come nutrizionista: “La nostra avventura è nata come attività familiare – spiega – e avendo io deciso di intraprendere una nuova strada non aveva più senso continuare. I miei genitori mi hanno permesso di continuare con il mio percorso di studi e io ho deciso di puntare su quello, anche mio fratello (che ha solo 18 anni ndr) ha altre idee per il futuro”.

Quest’esperienza ha completamente cambiato Francesca, che iniziò a lavorare al rifugio poco più che maggiorenne: “Ora che ho finito sono una persona completamente diversa – prosegue – grazie anche a quello che ho dovuto fare. Ai ragazzi dico che non è vero che lavorare non permette di studiare: mi sono laureata in corso sia alla triennale che alla magistrale (finita con la lode ndr) e questi 6 anni hanno arricchito la mia figura professionale. I giovani devono ricominciare a imparare a fare dei sacrifici, perché poi tutto torna. Voglio ringraziare tutti i nostri collaboratori e i clienti – prosegue – ma un ringraziamento speciale va alla mia famiglia che è stata importantissima in questi sei anni”. 

Grazie alla caparbietà della famiglia Covre il rifugio è stato completamente trasformato durante la loro gestione con la possibilità anche di fermarsi a dormire nelle camerate o in vere e proprie suite, una camera dedicata con tanto di bagno esclusivo. 

Dopo il termine della loro gestione resta in bilico il futuro del rifugio Città di Vittorio Veneto: nei prossimi mesi dovrebbe uscire un bando di gestione. “C’era qualche cliente interessato al rifugio – conclude Francesca – ma ad ora non so se ci sia qualcuno che continuerà questa attività”.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Qdpnews.it)
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