Si era sposata con il suo amato Claudio nell’ospedale di Vittorio Veneto pochi giorni prima di morire Antonella Bortolotto, 63 anni, spirata prematuramente sabato scorso 28 settembre dopo alcuni mesi di dolorosa malattia.
“La mia dolcissima Antonella tesoro della mia vita se n’è andata lasciandomi un vuoto senza fine” il messaggio sull’epigrafe del marito Claudio Ruffato, coetaneo, che in questi mesi di sofferenza le è stato accanto con grande dedizione e cura, e che con lei si è unito in matrimonio proprio a metà settembre, tra le corsie del nosocomio di via Forlanini, dopo una lunga storia d’amore.
“Già a inizio malattia nel giugno scorso avevamo stabilito di sposarci e ci eravamo attivati con le pubblicazioni a Castelfranco – racconta, commosso, il marito -. A metà settembre, con l’aggravarsi della situazione a Vittorio Veneto, a pochi minuti dall’intervento chirurgico di Antonella, abbiamo celebrato il rito religioso in ospedale con l’assistente spirituale monsignor Giuseppe Nadal. Come testimoni, erano presenti due Discepole del Vangelo di Castelfranco e alcuni sanitari ospedalieri, che hanno pure procurato dei fiori per impreziosire la cerimonia. Pochi giorni dopo l’operazione si è svolto anche il rito civile, officiato dai funzionari comunali”.
La relazione affettiva tra Claudio e Antonella ha avuto inizio molto tempo fa. “Ci incontrammo nel 1987 a Padova – spiega Claudio, insegnante all’ITT Barsanti di Castelfranco Veneto -. Entrambi eravamo studenti universitari, lei di Psicologia e io di Fisica. Dopo la laurea, la frequentazione è diventata più intensa e da qui è nata una lunga storia d’amore durata quasi quarant’anni”.
“La sua dolcezza l’ha accompagnata tutta la vita, fino all’ultimo istante – ricorda ancora –. Era una donna buona, di valori semplici ed umili, operosa e gentile, piacevole con tutti”. Antonella collaborò per alcune pubblicazioni con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Padova.
Figlia del fondatore della Svig di Vittorio Veneto, ditta produttrice di articoli in gomma e plastica per calzature, dopo la morte del padre lavorò nell’azienda di famiglia con impegno, serietà e costanza.
“Le vicende professionali ci hanno portato a vivere per un certo periodo a Castelfranco Veneto – prosegue – dove abbiamo sempre mantenuto un rapporto di collaborazione con il parroco e l’Istituto religioso delle Discepole del Vangelo, che si ispira alla spiritualità di san Charles de Foucauld”.
Poi, le prime avvisaglie della malattia: “Un anno fa lamentò qualche dolore – afferma ancora Ruffato – ma il problema non venne individuato subito. Nel giugno scorso le diagnosticarono il male, e così iniziammo un travagliato percorso tra l’ospedale di Treviso, lo IOV di Castelfranco, dove ha svolto le sedute di chemioterapia, e infine l’ospedale di Vittorio Veneto”.
Antonella è sempre rimasta lucida e dolce, nonostante la prova acuta della sofferenza. Negli ultimi tre giorni il precipitare della malattia è stato purtroppo rapido, fino al decesso, avvenuto alle prime ore di sabato scorso. Oltre al marito Claudio, Antonella Bortolotto lascia nel dolore il fratello Giorgio con Paola, i nipoti Giuseppe, Giulia con Giovanni e le piccole Camilla, Gaia e Cecilia, uniti ai parenti tutti.
Il funerale sarà celebrato domani martedì 1° ottobre alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di San Michele (Salsa) a Vittorio Veneto, dove oggi lunedì alle 19.30 sarà recitato il Rosario. Dopo le esequie si proseguirà per la cremazione.
(Autore: Beatrice Zabotti)
(Foto: Onoranze funebri D’Assié)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata