La rigenerazione urbana dell’ex caserma Gotti al centro di una tesi di laurea. Residenze, co-housing e tanto verde nel progetto di Debora Casagrande

 “Restituire ai vittoriesi una parte importante di Vittorio Veneto posta fra l’Alemagna e il Meschio, fra una strada storica e un fiume che ha fatto grande la città”.

È questo lo spirito che sta alla base della tesi di laurea in architettura e innovazione della vittoriese Debora Casagrande. Pochi mesi fa si è laureata allo Iuav di Venezia incentrando la sua tesi sull’ex caserma Gotti e su ciò che potrebbe diventare.

“L’intento – spiega – è quello di restituire un territorio ai vittoriesi con degli interventi che puntano alla multifunzionalità del luogo, in modo che sia sempre abitato”. Ecco dunque all’interno dell’area della ex caserma residenze anche pensate per persone disabili o con progetti di co-housing”.

“E poi un parco, un asilo e altri spazi che possono cambiare destinazione d’uso – prosegue Casagrande – in base alle necessità che emergono. Io ho iniziato la mia tesi prima della pandemia e l’ho sviluppata durante. Per questo ho pensato a degli spazi molto intercambiabili sulla base delle necessità che possono emergere”.

Molte delle strutture all’interno dell’ex caserma sono fatiscenti e per questo verrebbero abbattute. Altre invece, come la chiesetta o l’edificio con il tetto arrotondato che dà verso il Meschio, verrebbero recuperate.

Nel caso di abbattimento di edifici Casagrande ha ipotizzato un recupero dei materiali, in particolare del calcestruzzo, che rimacinato potrebbe diventare la base delle nuove strutture da edificare con materiali e tecnologie tesi al risparmio energetico.

La giovane architetta, vista l’attualità del tema, ha già presentato al comune di Vittorio Veneto la propria tesi. “Mi piacerebbe molto contribuire a una discussione costruttiva per la realizzazione di un potenziale nuovo fulcro della mia bellissima città” confida.

E guardando al sito di via Dante da vittoriese aggiunge: “Sono spazi difficili da gestire e i lavori da fare sono diversi, ma sono fiduciosa e positiva. Con fondi europei si riuscirà forse a realizzare qualcosa. Non ho pretesa che venga realizzato la mia tesi, ma spero molto che questo spazio venga valorizzato”.

(Foto: per concessione di Debora Casagrande).
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