Vittorio Veneto si appresta a vivere l’edizione 2021 del Festival Biblico, che dall’11 al 27 giugno coinvolgerà anche Vicenza, Verona, Padova, Rovigo e Treviso attraverso le loro diocesi.
La città della Vittoria il 25, 26 e 27 giugno sarà percorsa ad una fitta serie di appuntamenti per approfondire il tema della 17esima edizione: la fratellanza universale.
“Dopo un anno di pandemia, di fragilità e isolamenti, ma anche di rinnovate e inaspettate solidarietà e di nuovi spazi virtuali di condivisione, il Festival ha scelto di parlare di fratellanza universale, un tema solo apparentemente scontato e invece oggi particolarmente necessario, evocato dal titolo “Siete tutti fratelli”, che riprende parte delle parole di Gesù riportate dal Vangelo di Matteo”, sottolinea Roberta Rocelli, direttrice generale del Festival Biblico.
Intorno al concetto di fratellanza, si terranno oltre 140 appuntamenti tra dialoghi, approfondimenti biblico-teologici, spettacoli, mostre e concerti nelle sei diocesi. Anche la tre giorni vittoriese è molto intensa ed avrà come epicentro Ceneda, il “cuore” della Diocesi. Il percorso è stato pensato per abbracciare tante tipologie di pubblico.
Tra le tante occasioni da seguire, da segnalare due spettacoli: venerdì 25 “Filosofia in Chiave du Violino sull’Etica Nicomachea di Aristotele”, sul concetto greco di amicizia; domenica 27 “Mio fratello”, azione teatrale sul senso di fratellanza e comunità, con l’attore Mirko Artuso e Sergio Marchesini alla fisarmonica.
All’organizzazione della trache cenedese partecipano La Chiave di Sophia, Proloco Vittorio Veneto, Centro Culturale Humanitas, Museo di Scienze Naturali, Gruppo lettori della biblioteca Civica, sestetto vocale femminile Stellae Matutinae. Per tutti gli appuntamenti è necessaria la prenotazione, per informazioni e modalità consultare il sito www.festivalbiblico.it
Ad illustrare il senso di quanto verrà proposto a fine giugno è il referente del Festival Biblico per la sede di Vittorio Veneto, don Alessio Magoga, direttore del settimanale diocesano “L’Azione”.
Come siete entrati nella programmazione del Festival Biblico?
“La diocesi di Vittorio Veneto è dentro l’esperienza del Festival Biblico già dal 2017. I motivi di questo ingresso sono legati all’interessamento, per l’affinità comune al mondo della Bibbia, del Centro Culturale Humanitas, grazie al professor Pietro Benvenuti, e del Centro Studi Biblici di Sacile. In dialogo con la diocesi di Vittorio Veneto, maturarono la volontà di aderire all’iniziativa. Nel corso degli anni, l’adesione della nostra diocesi a questo progetto ha preso maggiore consistenza e l’edizione del 2020 avrebbe dovuto segnare un’ulteriore qualificazione della nostra partecipazione. Il Covid-19, purtroppo, ha costretto a ridimensionare il progetto che era già stato definito. L’anno scorso siamo comunque riusciti a proporre alcune iniziative su piattaforma digitale, come la sede centrale del Festival Biblico di Vicenza aveva suggerito, ed a realizzare due appuntamenti a settembre. Per il 2021 il Festival ha organizzato degli eventi online, tra marzo e aprile, ed ha pronti gli eventi in presenza nel mese di giugno in tutte le sedi regionali. Per la nostra sede, abbiamo allestito un programma con quindici eventi”.
Come avete pensato il percorso vittoriese?
“Il programma è stato delineato da un gruppo di lavoro coordinato da Elena Casagrande de “La chiave di Sophia”, da don Andrea Dal Cin, biblista, che ha curato le precedenti edizioni del Festival a Vittorio Veneto, e dal sottoscritto. Una delle novità più grandi del Festival di quest’anno è certamente la scelta di concentrare tutti gli eventi a Ceneda, attorno alla cui piazza si snodano spazi, sia religiosi sia civili, che offrono interessanti opportunità d’incontro. Si va dall’Aula civica del Comune, alla Cattedrale, ai giardini pubblici, agli ambienti del Seminario, sino al Castello di San Martino, che, dal colle, domina Ceneda.
In secondo luogo, abbiamo voluto sottolineare la tensione alla condivisione e al dialogo, attraverso tipologie diverse di evento e coinvolgendo differenti ambiti culturali. A Vittorio Veneto, pertanto, non ci saranno solo incontri e dialoghi tra relatori, ma anche spettacoli teatrali, musica, passeggiate letterarie, visite a musei, letture accompagnate da brani musicali. Se è vero che le diverse forme culturali e artistiche coinvolgono pubblici diversi, siamo anche convinti che possano convergere e dare espressione e volto al tema della fratellanza universale”.
Il senso del tema di quest’anno è ispirato a “Fratelli Tutti”, l’enciclica del Santo Padre
“Sì, certo, Il tema di riferimento del Festival è l’enciclica di papa Francesco sulla fratellanza universale. Una fratellanza che a volte c’è e cresce, altre volte è desiderata, altre ancora è purtroppo smentita. La citazione biblica scelta – Siete tutti fratelli – suona sia come “un dato di fatto” che come “un auspicio”, urgente e sofferto. In tutte le sedi venete del Festival, pertanto, si svilupperà in varie modalità proprio questo tema, quello della fratellanza. A Vittorio Veneto, insieme all’impronta biblica, abbiamo voluto che emergesse anche il carattere filosofico, interculturale e interreligioso della tematica della fratellanza, grazie alla sensibilità dei vari ospiti che parteciperanno”.
(Foto: facebook).
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