La vendemmia notturna alla “Vigna di Sarah” premia le monache di clausura del convento di San Giacomo. Zaia: “Produciamo 11 milioni di ettolitri”

I giorni di luna piena nel periodo del raccolto dell’uva sono diventati sinonimo di vendemmia notturna nelle colline di Conegliano e Valdobbiadene di vendemmia notturna. La serata è  organizzata da Sarah Dei Tos nella sua tenuta vittoriese le Vigne di Sarah. Le suore di clausura del monastero di San Giacomo di Veglia (con la presenza della madre badessa Aline Pereira Ghammachi) hanno ricevuto – dalle mani del governatore del Veneto Luca Zaia – il premio della viticoltura bio ed eroica ideato dalla padrona di casa. 

A moderare  la serata la conduttrice televisiva Metis di Meo che assieme al governatore del Veneto e a Sara hanno dato il via all’accensione di palloni luminosi sancendo di fatto l’inizio della vendemmia al chiaro di luna, a cui hanno preso parte anche numerosi imprenditori e autorità locali. Non sono mancati neppure i turisti che hanno potuto così vivere le esperienze  che le Colline del prosecco sanno regalare.

Che il marchio Prosecco fosse fondamentale per l’economia della Marca già si sapeva ma è lo stesso governatore del Veneto Luca Zaia a sottolineare gli straordinari numeri di questo prodotto e che rendono il Veneto “la regione più produttiva d’Italia con 11 milioni di ettolitri, contribuendo al 30 per cento dell’export nazionale” spiega.

Tradizionalmente la vendemmia è sempre stato un periodo di festa in cui si raccoglievano (letteralmente) i frutti di un duro anno di lavoro: “io vendemmiavo ancora quando si usavano le cassette di legno, forse loro se le ricordano – spiega Zaia indicando gli spiedisti dell’associazione ‘Noi con Carlo’ di Soligo intenti a preparare uno dei piatti tipici trevigiani – anche se sono un pò più vecchi di me”. 

Presente alla vendemmia anche Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene che si è detta soddisfatta dei flussi turistici che hanno interessato le zone dichiarate patrimonio dell’Umanità che hanno visto “una forte ripresa turistica visto il numero di presenza uguale – se non superiore – a quelle del 2019. Credo ci sia da ringraziare Sarah – continua – visto che ha investito e sta investendo molto sulle nostre colline”. 

Quella della vendemmia al chiaro di luna, giunta ormai all’ottava edizione, come detto è diventata un’appuntamento tradizionale. Per Sarah, da sempre attenta all’ambiente e alla sostenibilità, quello della vendemmia notturna non è solamente una festa ma quello che punta a diventare un metodo di raccolta. “Le basse temperature di questo momento della giornata permettono all’uva di arrivare in cantina non ossidate – spiega l’imprenditrice – la notte ha sempre qualcosa di magico. In più questa collina si chiama “Col de Luna” quindi la notte è perfetta”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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