L’attualità del messaggio del Beato Luciani: la santità quotidiana e l’amore per la montagna. Domenica messa per tre diocesi a Canale d’Agordo

Papa Luciani beato porta un messaggio quanto mai attuale nella Chiesa di oggi: nel cuore di chi ha partecipato alla cerimonia di domenica scorsa in Vaticano ci sono l’immagine della santità vissuta con il sorriso e nella gioia. Ma desta vivo interesse anche la sua attenzione verso altri temi di ordine sociale, a partire dalla montagna, sua terra d’origine.

Già Papa Francesco nel corso dell’omelia della beatificazione di domenica aveva ricordato il suo carisma di “pastore mite e umile”, che “con il sorriso, è riuscito a trasmettere la bontà del Signore”, incarnando l’immagine di “una Chiesa con il volto lieto e sereno”.

Nell’anno in cui vengono annoverati due nuovi beati della Chiesa vittoriese, con padre Cosma Spessotto, nativo di Mansuè, e ora Giovanni Paolo I, già presule a Ceneda, il vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo ha sottolineato che “la vicenda spirituale di Luciani costituisce un grande incoraggiamento per ogni battezzato a vivere la propria vita cristiana come chiamata alla santità, non andando alla ricerca di esperienze o imprese straordinarie, ma accogliendo e vivendo, nel percorso ordinario della vita”.

“Ora possiamo non solo guardare e imitare il suo esempio – ha detto Pizziolo -, ma anche invocare come nostro patrono, sicuri della sua protezione, colui che è stato per undici anni pastore e guida della nostra Chiesa”.

I tanti giovani delle diocesi di Belluno – Feltre, Vittorio Veneto e Venezia che sono giunti a Roma con le varie iniziative interdiocesane – come quella del Beato you, a piedi – hanno espresso sentimenti di emozione e gratitudine per aver condiviso un’esperienza di fede e di vita nel segno del nuovo Beato, “autentico testimone della santità umile e sorridente”. 

Ad accompagnarli, diversi sacerdoti under 40: tra loro anche don Davide Forest, animatore della comunità del Seminario minore di Vittorio Veneto, e don Lorenzo Cavinato, assistente diocesano dell’Azione Cattolica Ragazzi, che hanno voluto sottolineare come la partecipazione alla beatificazione sia stato “un momento significativo nel cammino vocazionale” e un “approfondimento del cammino di fede, anche per tanti educatori che vivono come cristiani laici il servizio nelle parrocchie”. Anche don Paolo Astolfo aveva evidenziato come nei giovani sia rimasta impressa “la santità possibile nel quotidiano, con il sorriso”.

A sottolineare un lungimirante messaggio del nuovo beato è Alfonso Cauteruccio, segretario della Fondazione vaticana Giovanni Paolo I, a partire dal tema del ripopolamento della montagna: nativo del piccolo comune bellunese di Canale d’Agordo, Luciani aveva mantenuto sempre un grande attaccamento alle “sue” Dolomiti: “In questo momento così difficile per il territorio montano – ha affermato Cauteruccio – penso che sia fondamentale ricordare l’affetto di Papa Luciani per la sua terra di montagna”, in un’ottica di “conoscenza, amore e rispetto verso l’ambiente”.

Luciani è ricordato anche per il suo stile di prossimità e la sua particolare attenzione verso gli ultimi, come espresso da don Andrea Forest, direttore della Caritas diocesana di Vittorio Veneto: “Il magistero di Luciani è unito dall’umiltà, intesa come modo di porsi del cristiano di fronte all’altro, in particolare al bisognoso e all’ultimo, e dalla carità, nel suo farsi incontro e compagno di strada agli altri”.

Per Vittorio Veneto c’era a Roma anche una rappresentanza dell’Istituto diocesano “Beato Toniolo”, impegnato da tempo nella sinergia e nella concreta collaborazione con Canale d’Agordo, considerato anche il fatto che Luciani rappresenta una tappa molto significativa e attrattiva della grande mappa delle vie dei Santi del territorio tra Piave e Livenza, elemento portante della “mission” spirituale, culturale e di turismo religioso dell’istituto con sede a Pieve di Soligo.

Alla cerimonia di domenica in piazza San Pietro era atteso anche il sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto in rappresentanza dell’amministrazione (Luciani era stato insignito del titolo di cittadino onorario vittoriese). Un infortunio alla spalla nel corso del viaggio verso Roma, nello specifico nella stazione di Venezia Mestre, ha però impedito al primo cittadino, con vivissimo rammarico, di raggiungere la capitale, nonostante le cure immediate prestate all’ospedale dell’Angelo di Mestre.

“Pur non presente con grande dispiacere, posso confermare che la beatificazione di Luciani ha rappresentato un momento di coralità – ha commentato – non solo per i credenti, ma anche per tutte le persone che in qualche modo lo avevano conosciuto anche nel suo periodo di servizio episcopale a Vittorio Veneto, e ne avevano potuto apprezzare le sue qualità umane e spirituali. Per l’intera comunità, Luciani è stato un vero punto di riferimento”.

Gli appuntamenti comunitari legati alla beatificazione di Papa Luciani non sono terminati: domenica 11 settembre, alle ore 16.00, le diocesi di Belluno – Feltre, Vittorio Veneto e Venezia si uniranno in un comune rendimento di grazie per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo I. La celebrazione eucaristica, sulla piazza di Canale d’Agordo, sarà presieduta dal Patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia, che avrà accanto i vescovi di Belluno – Feltre monsignor Renato Marangoni e di Vittorio Veneto monsignor Pizziolo. Come spiega la Diocesi bellunese, “è previsto un notevole concorso di fedeli. Pertanto, in preparazione all’evento le autorità pubbliche preposte e la Diocesi – riunite dal Prefetto nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza – hanno concordato di organizzare l’evento con ogni attenzione, in modo che sia garantita sotto ogni aspetto la sicurezza dei presenti”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata e Pastorale Giovanile Vittorio Veneto).
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