“Le piscine sono in grave pericolo, servono fondi”: ma il Governo boccia l’emendamento e “archivia” la mozione del Pd vittoriese

Un periodo buio, caratterizzato da un aumento spropositato del costo delle materie prime e dell’energia. Ci si augurava di essere usciti dal periodo pandemico, tuttavia a febbraio di quest’anno un altro evento ha portato al peggioramento di tale situazione: il conflitto russo-ucraino. Famiglie e attività sono state duramente colpite di nuovo, e attualmente non si intravede ancora la luce.

Nel consiglio comunale di ieri, mercoledì 21 dicembre, sono stati considerati in particolare gli impianti natatori di Vittorio Veneto. Gestiti dalla società “Nottoli Nuoto”, a fronte dei problemi sopra descritti hanno visto un peggioramento del bilancio.

“La crisi pandemica ha inciso duramente sulle piscine di Vittorio Veneto sia per il periodo di chiusura che per la diminuzione delle presenze – si legge nella mozione presentata ieri dai consiglieri comunali del Partito Democratico Barbara De Nardi, Marco Dus, Giulio De Antoni e Roberto Tonon -. Ciò ha causato un peggioramento del bilancio della società ‘Nottoli Nuoto’ che gestisce l’impianto. L’aumento del costo delle materie prime ed energetico ha ulteriormente inasprito la situazione. Più volte negli scorsi mesi la rappresentanza dell’associazione ha pubblicamente espresso la propria preoccupazione per la situazione attuale. Gli aumenti potrebbero causare seriamente l’abbandono da parte della società”.

“Gli impianti natatori sono strutture estremamente fragili che hanno bisogno di cure, uso e manutenzioni costanti – continua la mozione -. Uno stop all’utilizzo dell’impianto potrebbe mettere in seria crisi l’impianto stesso con consistenti dubbi sul suo futuro e possibile funzionalità”.

“Il Consiglio comunale delibera di impegnare il sindaco e la giunta – concludeva la mozione – di attivarsi con tutti i deputati di tutti i collegi veneti e del Governo, per sostenere l’approvazione dell’emendamento dell’articolo 107 della legge di bilancio che prevede la creazione di un fondo di 80 milioni di euro per le associazioni e società sportive che abbiano in gestione gli impianti natatori e di riferire nei prossimi consigli comunali le interlocuzioni e i risultati ottenuti”.

Una mozione che probabilmente sarebbe stata approvata all’unanimità, ma il Governo Meloni ha deciso di stralciare l’emendamento, e quindi con ogni probabilità il fondo straordinario non ci sarà.

“Evidentemente qualche meccanismo interno alla maggioranza non funziona o non è adeguatamente calato sul territorio. Presumo che le piscine di Vittorio Veneto ringrazino della cortesia loro riservata” ha chiosato amareggiata, dai banchi del Pd, la consigliere De Nardi, che ha annunciato l’intenzione dei firmatari di ritirare la mozione.

“Le piscine sono una struttura che i vittoriesi curano da tanti anni – ha detto il sindaco Antonio Miatto -. Ogni amministrazione ha cercato di dare il meglio di sé sapendo che ci sono due problemi: l’età (è la più vecchia della provincia di Treviso) e il forte consumo energetico, subendo dei costi non sopportabili. Noi con i nostri parlamentari ci eravamo già mossi nel chiedere e nel premere sul Governo per avere dei fondi a disposizione per mitigare il costo degli impianti natatori e anche per gli extra guadagni del fotovoltaico, che per noi corrispondono a molti soldi. Speriamo che il Governo cambi o trovi qualche energia in più perché altrimenti, effettivamente, gli impianti natatori rischiano la chiusura”.

E’ seguito un dibattito consiliare di quasi un’ora, concluso con un’esortazione a tutti i consiglieri a farsi parte attiva nei confronti dei parlamentari del territorio per trovare fondi a favore delle piscine.

In precedenza, nel corso delle consuete comunicazioni, Miatto ha reso noto che nei prossimi consigli comunali non fornirà più il quadro generale dei positivi al Covid in città perché sarebbero dati “fasulli” dal momento che “non tutti i positivi fanno sapere di esserlo”.

Sono stati inoltre ripresi dal presidente dell’assemblea Paolo Santantonio i consiglieri comunali che durante i lavori del consiglio si alzano ed escono dalla sala ripetutamente. Durante l’ultima seduta del 14 dicembre, questa pratica è stata ripetuta molteplici volte, non rispettando l’articolo 40 del regolamento.

“Il via vai di alcuni consiglieri, che diventa quasi parossistico, oltre a mancare di rispetto al lavoro consiliare nel suo complesso e ai consiglieri disciplinati rende non solo difficile la gestione dei lavori consiliari ma rischia di pregiudicare il perseguimento della seduta consiliare in corso. Confido nel senso di responsabilità di ciascun collega nel rispettare d’ora in avanti l’obbligo statutario di avvisare il segretario generale nella necessità di assentarsi dall’aula, limitando le uscite allo stretto necessario” la reprimenda di Santantonio.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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