Vittorio Veneto, Lino Turchetto e le 320 pellicole in 16 millimetri: una collezione cinematografica leggendaria

Vittorio Veneto Lino Turchetto copy

Trecentoventi pellicole di film in 16 millimetri con annessa locandina, ognuna delle quali custodita all’interno della sua valigetta originale in pregiata pelle marrone: questa la collezione del vittoriese Lino Turchetto, che ha visto passare sotto le sue mani oltre tremila pellicole di capolavori del cinema italiano e internazionale, alcune delle quali è diventata col tempo introvabile.

Fin da bambino Lino è sempre stato appassionato di cinema; nel 1948 ha ricevuto in regalo dal padre il suo primo proiettore: aveva solamente dieci anni e invitava spesso gli amici a vedere dei film a casa sua.

Un modo per condividere momenti insieme e immedesimarsi nei protagonisti, in quegli attori che un tempo erano leggendari e forse inimitabili, in particolare a Lino piaceva Errol Flynn e ancora oggi lo indica sulle locandine appese nel suo studiolo, dove conserva la collezione.

“Ho iniziato a collezionare pellicole nel 1964, ma dopo pochi anni ho dovuto venderle, mi serviva del denaro per comprare casa con mia moglie e mi avevano fatto un’offerta troppo importante per rifiutare – continua Lino Turchetto, sorridendo di quei tempi così diversi – e nel 2010 ho iniziato di nuovo a frequentare mercatini dell’usato e riallacciare rapporti con collezionisti, cercando un’altra volta tutte quelle pellicole e locandine che avevo perduto”.

Lino, infatti, ha girato l’Italia per scovare pellicole uniche e originali, barattando o comprando materiale direttamente da altri collezionisti.

La sua raccolta vanta la presenza di un film particolarissimo, girato in Cansiglio nell’anno 1945, titolo “Actum Banditi”, con protagonista Giuseppe Taffarel, attore e regista originario di Vittorio Veneto.

Vittorio Veneto Lino Turchetto copy

La sua raccolta è costituita da 320 pellicole, film girati tra gli anni ’35 e ’80: sono quasi tutti in 16 millimetri, generalmente più rari rispetto ai più comuni e recenti 35. Il suo proiettore da cabina cinematografica, marca Eiki, è stato a parer suo il migliore in campo e soprattutto trova davvero piacevole il rumore meccanico che il macchinario produce.

Negli anni ’50 la provincia di Treviso era ricca di sale parrocchiali, circa 70, in alcune delle quali il vittoriese andava a proiettare film celebri come “Via col vento”, campione assoluto d’incassi e “Alì Babà e i quaranta ladroni”, apprezzato da grandi e piccoli.

In questi eventi si occupava anche di costruire il telo per la proiezione e sistemare tutto ciò che serviva per intrattenere gli spettatori: non nasconde, il signor Turchetto, anche un’ottima capacità meccanica, che gli consente di manutenere autonomamente tutte le attrezzature.

Oggi, il signor Lino Turchetto cerca di trasmettere la passione anche ai nipoti, che un tempo venivano a vedere i film della Disney, pur consapevole che il mondo cinematografico è in continuo cambiamento e che andare al cinema, forse, non sarà mai più come era una volta.

(Fonte: Luca Vecellio – Lucrezia Pilat © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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