“Potrebbe essere decisa una pausa di riflessione che possa consentire lo sviluppo di nuovi stimoli e la risoluzione delle precarietà”. Così l’Università per la Formazione continua “Ippolito Pinto”, come un fulmine a ciel sereno, descrive il proprio momento contestualmente al lancio dell’evento di chiusura dell’anno 2022/23 del prossimo 20 maggio, la conferenza sul tema “La guerra in Europa”.
L’Università per la Formazione Continua “Ippolito Pinto” di Vittorio Veneto – nata nel 1985 e iscritta all’albo delle associazioni e del volontariato da molti anni, finanziando le sue attività autonomamente – è un’associazione culturale apartitica, apolitica, aconfessionale, che non persegue finalità lucrative. È impegnata sia culturalmente in attività di formazione e iniziative relative a temi diversificati di attualità, sia socialmente quale opportunità di incontro e sostegno agli anziani nel territorio.
Un progetto unico sul territorio, volto ad aggregare, formare culturalmente e promuovere la socializzazione tra i suoi associati nel campo del cosiddetto Active Ageing . Al momento essa coinvolge circa 200 allievi, 45 insegnanti e 8 volontari nei ruoli organici, sviluppando e promuovendo iniziative didattico-sociali nei campi della cultura. Svolge annualmente 150 ore di lezioni cattedratiche nella sala conferenze della biblioteca civica, 8/10 lezioni aperte/conferenze, comprensive dell’inaugurazione/chiusura dell’anno accademico, e 1120 ore di lezione/laboratorio in aula alla Rotonda di Villa Papadopoli. Le attività didattiche iniziano di massima nel mese di ottobre e si concludono nel mese di maggio dell’anno successivo.
“Se questo prezioso contributo fosse valutato in termini monetari, il valore delle attività effettuate raggiungerebbe facilmente i 70 mila euro – afferma il presidente dell’Università, Roberto Domini -. Un costo che nessuna impresa privata potrebbe sostenere in autonomia e che rappresenta un merito indiscusso e fondamentale per la città. Come da statuto, l’Università utilizza i fondi raccolti per lo svolgimento delle attività o per fini di natura solidaristica, sociale e civica. Non distribuisce gli utili di gestione tra gli associati, non retribuisce alcun insegnante o volontario, al netto dei rimborsi per le spese sostenute”.
Il prossimo 20 maggio, alle ore 10 nell’Aula Civica del Museo della Battaglia di Ceneda si terrà un incontro – in collaborazione con il Centro Studi di Geopolitica e Strategia Marittima (CeSMar) e il Limes Club Città della Vittoria – che vede come protagonisti il Generale Fabio Mini e l’Ambasciatore Mario Boffo dal titolo: “La guerra in Europa”.
Il futuro sembra però tutto da decidere: “La quantità e la qualità dei servizi resi è sempre risultata migliorata con continuità, soprattutto grazie agli investimenti in tecnologia informatica – spiega il presidente -. In considerazione del fatto che sono venute meno le condizioni per poter continuare con la stessa determinazione che ci ha sostenuto in passato, il Consiglio direttivo e l’Assemblea dei soci dovranno valutare attentamente gli sviluppi futuri. In tale àmbito potrebbe essere decisa una pausa di riflessione che possa consentire lo sviluppo di nuovi stimoli e la risoluzione delle precarietà. È auspicabile che le importanti iniziative intraprese dall’Università in questi anni possano riprendere con lo stesso impegno e sguardo aperto agli orizzonti lontani”.
Una situazione che l’amministrazione comunale conosce e a cui non è indifferente. L’assessore alla cultura Antonella Uliana tende una mano all’Università, in nome di quella collaborazione che l’amministrazione ha sempre cercato di avere con essa: “Siamo a conoscenza che esiste qualche difficoltà all’interno per la prosecuzione – dichiara l’assessore -. Mi auguro che venga risolta nel migliore modo possibile. Da parte dell’amministrazione, come sempre, c’è massima disponibilità ad andare incontro alle esigenze”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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