Migranti, Associazione Rete di Cittadinanza Solidale Vittorio Veneto: serve coordinamento degli interventi

Riceviamo dall’Associazione Rete di Cittadinanza Solidale Vittorio Veneto la lettera inviata ai candidati alla carica di sindaco di Vittorio Veneto nelle prossime elezioni amministrative, Alessandro De Bastiani, Marco Dus, Antonio Miatto, Valerio Petterle e Michele Toffoli (nella foto il municipio di Vittorio Veneto),  e pubblichiamo:

La scrivente Associazione “Rete di Cittadinanza Solidale di Vittorio Veneto”, iscritta all’albo comunale dell’associazionismo, oltre ad azioni di sensibilizzazione della cittadinanza sui temi dell’accoglienza e del rispetto di tutte le diversità, gestisce un Punto di ascolto rivolto a richiedenti asilo, attivato nel 2015 ed aperto ogni mercoledì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30. Si tratta di un servizio di accoglienza a bassa soglia, con funzioni di interlocuzione individualizzata con i profughi (rilevazione dei bisogni, accompagnamento, tutoraggio) e orientamento degli stessi verso le risorse del territorio (istituzionali e volontarie), aiuto nell’apprendimento della lingua italiana, socializzazione e promozione di abitudini di reciproca collaborazione e solidarietà fra coloro che fruiscono del servizio.

La nostra attività ci mette a contatto diretto con le condizioni talora disperate in cui si trovano i migranti, che vivono in una realtà che non capiscono e dove alcuni versano in condizioni di assoluta povertà.

La ricaduta effettiva delle nuove normative non ci è chiara. Sta di fatto che già da ora a livello locale hanno determinato l’uscita della Caritas e di altri gestori dell’accoglienza dalla Convenzione con la Prefettura di Treviso, per cui temiamo un aggravamento della situazione, dato anche dalla revoca dell’iscrizione all’anagrafe che di fatto nega la possibilità di inserimento sociale e lavorativo dei migranti, revoca che è già stata superata nel Comune di Bologna da una Sentenza del Tribunale.

La nostra zona può contare su una buona dotazione di servizi pubblici e sulla presenza di numerose Associazioni che si occupano di soggetti svantaggiati (ivi compresi i migranti). Ma la mancanza di una visione di sistema e di una progettualità unitaria provoca disorganizzazione e ostacola le sinergie. Dare risposta ai bisogni dei migranti forzati significa non creare servizi dedicati, ma adattare e integrare quelli già esistenti rivolti ai soggetti deboli, potenziando l’intero sistema a vantaggio di tutti: per esempio cercare una soluzione per le emergenze abitative temporanee di italiani e stranieri.

Diventa quindi necessaria l’assunzione di un ruolo di coordinamento/direzione degli interventi attivati da tutti i soggetti che nell’area del Vittoriese si occupano a livello istituzionale e volontario delle persone svantaggiate e nello specifico dei migranti e l’attivazione di un Tavolo civico permanente, con funzioni di confronto e di co-progettazione, costituito dalle Associazioni di volontariato sociale, sportive e culturali, dalle forze sindacali e imprenditoriali, dai gruppi informali di famiglie accoglienti, per evitare sovrapposizioni e attivare sinergie e collaborazioni.

Molti Comuni si sono assunti la responsabilità di farsi carico di questo problema, che interroga le coscienze e l’umanità di tutti. Altri si sono rifiutati o sottratti.

Ci permettiamo di chiedervi di volervi cortesemente esprimere in merito a tali questioni. In attesa di vostro cortese risposta, rivolgiamo i nostri più cordiali saluti.

Associazione Rete di Cittadinanza Solidale Vittorio Veneto

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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