A 16 anni costruì la sua prima radio con le informazioni che gli mandava uno zio dagli Stati Uniti, a 18 realizzò anche una innovativa ricetrasmittente che portò in Cansiglio dai partigiani, rischiando la vita, tutto ciò che era elettronica e innovazione lo affascinava, più che andare a scuola, e stimolava la sua creatività.
Era così Livio Talamini, morto ieri a 91 anni, personaggio autentico della città. Tutti ricordano le trombe dei famosi altoparlanti per le assemblee politiche di piazza o manifestazioni sportive e religiose targate “Talamini e C”.
Nell’innovazione era sempre tra i primi: primo fu nel 1953 il suo negozio di radio Tv in via Da Ponte, per primo fece un collegamento sperimentale in città per la televisione, per primo installò un’antenna per ricevere Rai 2. Non solo, nell’era dei computer fu il primo negozio a “lanciare” i Vic 20 poi diventati Commodore 64, fino al 1994 quando chiuse il negozio per andare in pensione. E poi ancora valente radioamatore con le prime antenne satellitari della città.
Nel suo impegno per la città fu anche per un paio di mandati presidente del consiglio di quartiere. Per questo la sua scomparsa ha lasciato un vuoto, non solo tra i famigliari, la moglie Giuseppina, le figlie Carla e Silvia con le nipoti, ma in tutta la città e in particolare nel quartiere di Ceneda.
Molti ricordano anche che il suo negozio era all’avanguardia, con i migliori prodotti elettronici e radio televisivi in circolazione in Italia. Un punto di riferimento anche per le star televisive del momento, da Macario a Mike Bongiorno, a Nicola Arigliano. L’addio a Livio Talamini è stato fissato per giovedì alle 15.30 nella Cattedrale di Ceneda.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it).
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