L’intenzione di mettere in vendita Villa Papadopoli, come altre questioni cittadine e come spesso accade in città ha dato vita ad un dibattito piuttosto acceso sull’opportunità o meno di questo passo.
Contrarietà che si manifestano anche tra gli stessi professionisti cittadini, e tra questi spicca la lettera aperta che l’architetto Mario Da Re, portavoce di Vittorio Vive da poco confluita nel Pd, ha scritto al sindaco Antonio Miatto, invitandolo a trovare altre strade per una pietra d’angolo del patrimonio vittoriese.
Da Re sostiene infatti che “spogliarsi del patrimonio della città per fare cassa, dopo aver aumentato l’Imu, non pare una grande idea a patto che la vendita di beni non sia frutto di una attenta indagine sul nostro patrimonio immobiliare, alla fine della quale la città (non qualcuno) sceglie cosa è ritenuto strategico, quindi inalienabile, e cosa vendere perchè ininfluente a medio e lungo termine, e con il cui ricavato valorizzare i beni significativi”.
Il riferimento è rivolto in particolare proprio a villa Papadopoli, che secondo Da Re, sostenuto da diversi cittadini, è strategica per il futuro della città.
“Se fossi Sindaco, – afferma – mai e poi mai venderei, ma cercherei piuttosto di renderla fruibile per dare al quartiere di Ceneda, che langue, un nuovo punto di interesse che possa dare nuova vita”.
Da qui anche un suggerimento: un bando d’appalto apposito che abbia come oggetto: “Cessione gratuita del diritto d’uso di immobile per finalità sociosanitarie” da pubblicizzare ad alto livello, su organi di stampa e anche con l’acquisto di spazi a pagamento: “Così forse – per Da Re – guardando oltre i confini locali, si potrà trovare qualcuno interessato ad investire su quell’edifcio prima che comincino i cedimenti del tetto, come è accaduto all’ex ghetto ebraico“.
“La vendita, come già si è tentato di fare, non avrà seguito, a meno che il prezzo richiesto non sia talmente basso, come è accaduto per Villa delle Rose, ma anche quella è ancora ferma. Voglia intendere questa mia – conclude Da Re – unicamente come un semplice contributo per il bene della città, che va ben oltre gli anni di un mandato amministrativo”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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“Non svendete Villa Papadopoli”, lettera aperta di un professionista al sindaco Miatto: “Strategica per il futuro della città e di Ceneda”

