Giovanni Maria Cuccato sarà giudicato con rito abbreviato per l’omicidio di Luciano Dall’Ava, il pensionato 72enne di Colle Umberto ucciso a coltellate, la sera del 12 dicembre 2020 in piazza Fiume a San Giacomo di Veglia.
Il pubblico ministero Giulio Caprarola, all’esito delle perizie psichiatriche, ha infatti fatto cadere l’aggravante dei futili motivi che avrebbe impedito al 45enne, difeso dall’avvocato Cristiana Polesel, di accedere al rito alternativo (non concesso a reati che prevedono la pena dell’ergastolo come l’omicidio aggravato).
Cuccato, che ha confessato il delitto, avrebbe agito in preda alla gelosia, dopo aver visto la donna con la quale aveva una relazione, una 39enne nigeriana, in auto con la vittima. A spingere il Pm ad alleggerire la posizione del 45enne è stato l’esito della perizia psichiatrica depositata dalla difesa ed eseguita dal dottor Tiziano Meneghel, che ha accertato come il disturbo di cui Cuccato soffre, e per il quale era in cura, abbia influito sull’evento.
Circostanza confermata dal perito nominato dalla procura, il dottor Carlo Schenardi, che non ha però riconosciuto l’incapacità di intendere e di volere dell’imputato sostenuta invece dal consulente della difesa.
Il magistrato ha anche derubricato l’accusa di tentato omicidio nei confronti della 39enne ferita mentre cercava di scappare dall’auto. Il prossimo 23 giugno, davanti al gup Angelo Mascolo, Cuccato risponderà quindi di omicidio volontario, lesioni aggravate, violenza privata (per aver trascinato la donna fuori dall’auto) e di aver portato fuori da casa il coltello con il quale ha accoltellato la vittima e l’amica. Il delitto si era consumato in pochi minuti. Vedendo in auto insieme a Dall’Ava la donna con la quale avrebbe avuto una relazione, l’imputato avrebbe perso il controllo.
In preda alla rabbia, dopo aver parcheggiato la sua auto in piazza Fiume, brandendo un coltello si sarebbe avvicinato al pick-up sul quale si trovavano il pensionato e la donna e avrebbe spalancato la portiera cercando di far scendere la 39enne, urlandole che doveva andare con lui. La donna aveva cercato di strappargli il coltello dalle mani rimanendo lievemente ferita a una mano, ma era riuscita a scappare e a chiamare i Carabinieri. Cuccato allora si sarebbe scagliato contro Luciano Dall’Ava, colpendolo con più di una decina di fendenti.
Due quelli fatali, che l’avevano raggiunto alla gola e sotto la clavicola e che in pochi minuti gli hanno fatto perdere la vita. L’uomo era scappato subito, ma poco dopo sarebbe tornato in piazza Fiume dove, grazie alla preziosa testimonianza della 39enne, era stato subito arrestato. Nel corso dell’udienza di oggi si sono costituiti parti civili i figli della vittima, Federica e Domenico Dall’Ava, rappresentanti dagli avvocati Doriana Casagrande ed Enrico D’Orazio.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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