Omicidio Vaj: respinto l’appello, Patrizia Armellin e Angelica Cormaci restano in carcere

Patrizia Armellin e Angelica Cormaci restano in carcere. Il tribunale del Riesame ha respinto l’appello presentato dagli avvocati Marina Manfredi e Stefania Giribaldi contro la decisione del gip del tribunale di Treviso che, ritenendo le due donne, indagate per l’omicidio di Paolo Vaj: “Pericolose e a rischio di reiterazione del reato” aveva confermato la custodia cautelare in cella.

I legali della difesa avevano basato l’appello su due elementi: l’inconsistenza del rischio di reiterazione del reato, e sul fatto che la contestazione di omicidio volontario che la procura muove a entrambe, si baserebbe in gran parte sulle dichiarazioni spontanee di Angelica, che aveva ammesso di aver soffocato il 57enne con un cuscino.

Una versione che non ha però trovato conferma nell’autopsia. Ma i giudici del tribunale del Riesame hanno respinto l’appello e confermato la custodia cautelare in carcere.

Una decisione che ha indotto Angelica, già psicologicamente molto provata dalla reclusione, a tentare il suicidio con un coltello di plastica. Come ha riferito il compagno della sorella al quale sarebbe stato comunicato dal carcere.

Per entrambe la difesa ha chiesto una visita psichiatrica. Le due che secondo il gip Piera De Stefani sarebbero legate “da una rapporto morboso che provoca una totale sudditanza psicologica di Angelica nei confronti di Patrizia”, sono in carcere dal luglio scorso per l’omicidio di Vaj, compagno dell’Armellin ucciso nella casa di via Cal dei Romani dove tutti e tre vivevano.

Il movente resta da chiarire, anche se la procura sembra aver imboccato la pista “economica” sostenuta da due elementi: due polizze vita del valore di 418 mila euro che il 57enne, poco prima di morire, aveva sottoscritto a favore di Patrizia e il suo testamento che designa la compagna come unica erede dei suoi beni (fatta salva la quota legittima per Roberta Bencini l’ex moglie dalla quale l’uomo si era separato di fatto ma non legalmente) come si è appreso dopo la pubblicazione del documento, sottoposto a sequestro da parte della procura.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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