Presentato il raduno nazionale commemorativo dei fanti d’Italia: a Vittorio Veneto attesi in 20 mila

Ieri, mercoledì 7 febbraio, al museo della Battaglia di Vittorio Veneto, il presidente dell’associazione dei fanti di Vittorio Veneto, Lorenzo Cadeddu (a destra nella foto sopra),  e il presidente provinciale di Treviso dell’associazione, Pietro Prete (a sinistra nella foto sopra),  hanno presentato il 34esimo raduno nazionale commemorativo dei fanti d’Italia che si terrà dal 23 al 27 maggio di quest’anno a Vittorio Veneto. Erano presenti anche il sindaco Roberto Tonon, il vice sindaco Alessandro Turchetto e gli assessori Giuseppe Costa e Barbara De Nardi.

Sarà un programma molto ricco quello che si terrà in questi giorni e si contano addirittura tra i 15 e i 20 mila fanti attesi, senza contare i famigliari, l’ultimo giorno con la sfilata. Con questi numeri da capogiro, per quanto riguarda le nuove norme per la sicurezza, il Comune di Vittorio Veneto è all’opera per garantire il rispetto della normativa e della sicurezza a proprie spese, come ha avuto modo di dichiarare ringraziando il presidente Cadeddu.

Dopo alcuni giorni commemorativi nei luoghi cardini della zona della Grande Guerra, sabato 26 maggio ci sarà l’alzabandiera in città, gli onori ai Caduti del sacrario di Nervesa della Battaglia e Fagarè della Battaglia e la santa messa al campo in piazza del Popolo a Vittorio Veneto, presieduta dal vescovo Corrado Pizziolo, il quale benedirà poi la struttura commemorativa che verrà posizionata prossimamente in piazza Medaglie d’Oro, nel centro della città.

“A Vittorio Veneto non c’è una struttura che ricordi la fanteria. Questa struttura rappresenterà il sacrificio delle 116 brigate di fanteria. È per noi un grandissimo onore che venga collocata in piazza Medaglie d’Oro”, commenta il presidente provinciale Prete. La struttura sarà formata da dei tubi in acciaio corten di diametro e altezza proporzionale a seconda del numero di Caduti di ogni brigata, più un leggio.

Domenica 27 maggio, alle 10,30, inizierà la sfilata accompagnata dal sorvolo della squadriglia di aerei storici. Il raduno partirà da piazza Foro Boario per proseguire in viale della Vittoria, via Rismondo, via divisione Nino Nanetti e si concluderà in piazza Medaglie d’Oro. L’itinerario potrà però subire delle variazioni.

Il raduno sarà sì un giorno di festa ma anche di commemorazione: nel terzo settore della sfilata infatti ci saranno i rappresentanti delle 116 brigate di fanti che hanno combattuto in guerra, ognuna con le proprie insegne, lo striscione di Maria Bergamas, per commemorare le patronesse che aspettavano il ritorno dei figli dal fronte, e lo striscione dei Caduti ignoti, per tutti quei caduti rimasti senza nome. Tra il terzo e il quarto settore sono invece invitati a sfilare tutti i sindaci della Marca Trevigiana che lo vorranno.

Come più volte ribadito nel corso della presentazione, questo raduno è diverso rispetto agli altri, perché vuole dare onore anche ai Caduti morti prima di poter vedere la liberazione dal nemico a Vittorio Veneto. Dopo vari anni di studi inoltre, il Centro studi storico militare sulla Grande Guerra “Piero Pieri” di Vittorio Veneto, fondato da Lorenzo Cadeddu, è riuscito a concludere il censimento nazionale dei Caduti, diviso per regione, dando ad ognuno un nome (ne rimangono ignoti 120 mila) e contando ben 359.312 caduti solo per quanto riguarda la fanteria, per un totale di 529.025 morti durante la Grande Guerra.

A fine presentazione i presidenti Prete e Cadeddu hanno donato al museo della Battaglia un documento di una testata giornalistica che informava della liberazione d’Italia citando la città di Vittorio Veneto. Il documento è stato ritrovato grazie a un cittadino di Amatrice che l’ha dato a un soccorritore intervenuto a seguito del terremoto.

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(Fonte: Francesca Rusalen © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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