Il Raduno Triveneto del centenario è ripreso in perfetto stile alpino con l’alzabandiera in piazza del Popolo a Vittorio Veneto questa mattina alle ore 8.30.
L’alzabandiera, che nelle caserme segna l’avvio di ogni giornata, è sempre un momento importante, ma vedere il vessillo tricolore che sale al cielo a cent’anni dalla vittoria, nella città simbolo della Grande Guerra, è stato per tutti un’emozione unica. Sulle note dell’inno di Mameli con i gagliardetti delle sezioni e dei gruppi Ana, alla presenza della autorità civili militari, l’inizio della giornata è stato dei migliori.
Nelle parole del presidente nazionale Ana Sebastiano Favero, del presidente della Sezione Ana di Vittorio Veneto Francesco Introvigne e del consigliere nazionale Ana generale Renato Genovese, è risuonato tutto l’orgoglio alpino e l’emozione per l’Adunata del centenario nella città che più ha legato il nome alla Grande Guerra, Vittorio Veneto.
Seguendo il programma la grande famiglia alpina si è spostata a Cison di Valmarino, al Bosco delle Penne Mozze. Un luogo della memoria unico, che regala sensazioni incredibili. Situato alle pendici delle Prealpi trevigiane, nella valle di San Daniele a nord dell’abitato di Cison, raccoglie ben 2.404 stele realizzate dal compianto maestro Simon Benetton, con i nomi di altrettanti alpini della provincia di Treviso “andati avanti” nei terribili conflitti che hanno segnato l’Europa lungo tutto il secolo scorso. Ogni stele è accompagnata da un albero a simboleggiare la vita che rinasce e continua a crescere, così come la memoria non deve scordare.
Toccante e suggestiva la cerimonia di deposizione delle foglie sull’albero del ricordo da parte delle sezioni di Gemona, Trento, Trieste, Verona, Vicenza. Nel fare gli onori di casa, Claudio Trampetti, presidente del comitato del Bosco delle Penne Mozze, ha ricordato l’importanza del Bosco di Cison, luogo della memoria voluto per rendere onore a chi è andato avanti, per non dimenticare il sacrificio di tanti giovani alpini.
Alle 11, puntuale in perfetto stile alpino, è partita, sempre dal Bosco delle Penne Mozze, la lampada votiva della pace (nella foto in alto), accompagnata dal coordinamento giovani del Terzo raggruppamento. Portata a spalla e scortata da una quarantina di alpini del gruppo giovani, il suo arrivo a Vittorio Veneto è previsto per le ore 14.30, dove si aggregherà i al reparto Salmerie, dirigendosi insieme verso piazza Giovanni Paolo I e poi nella cattedrale di Ceneda dove rimarrà fino al termine del raduno, naturalmente sfilando anche domenica mattina.
la lampada votiva è stata realizzata in occasione della ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale 1914 – 1918 allo scopo di ricordare la sofferenza ed il sacrificio di tanti giovani che hanno dato la vita nei campi di battaglia, nell’auspicio che tanta sofferenza e tante atrocità non si debbano ripetere mai più.
Nel corso dei quattro anni dal 2014 al 2018, in occasione delle varie ricorrenze e celebrazioni, la lampada è stata più volte portata in pellegrinaggio nei principali monumenti, in particolare nei sacrari e negli ossari. Oggi e domani sarà a Vittorio Veneto, in occasione del Raduno Triveneto. Al termine del periodo del centenario, la lampada verrà collocata definitivamente nel posto riservatole davanti all’altare maggiore del santuario di Monte Berico.
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(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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