Dopo il successo della giornata ieri, il Raduno Triveneto del centenario a Vittorio Veneto raggiunge il proprio apice questa mattina, domenica 17 giugno, con lo sfilamento delle oltre 30 mila penne neri provenienti da tutte le sezioni del Nordest.
Tante le autorità presenti, dal sindaco di casa Roberto Tonon ai generali Claudio Berto, comandante delle truppe alpine, e Claudio Mora, sottocapo di stato maggiore dell’esercito, insieme naturalmente a Sebastiano Favero, presidente dell’Associazione nazionale alpini, e Francesco Introvigne, presidente della sezione vittoriese, ai quali si è aggiunto oggi anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto.
L’atmosfera è festante e carica di attesa per il momento più affascinante e carico di pathos di tutto questo Raduno, che si tiene a cent’anni dalla fine della Prima guerra mondiale nella città della Vittoria.
Poco prima della partenza, il governatore Zaia è intervenuto per elogiare lo spirito che contraddistingue le penne nere: “Celebriamo l’alpinità e gli alpini. In Veneto conosciamo bene questi valori, che non sono quelli dire “alpini assassini” come ha fatto qualcuno, ma è quello di dire che alpinità vuol dire solidarietà, compassione ed essere a disposizione dei cittadini”.
“Mio nonno era un ragazzo del ’99 – ha poi raccontato Zaia – Essendo morto centenario ho potuto conoscerlo e mi ricordo i suoi racconti, di quando mi diceva: “Siamo partiti in seicento e siamo tornati in sedici”. E’ questa la tragedia della Prima guerra mondiale”.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
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