Record per il raduno a Vittorio Veneto, Introvigne: “Grazie a una grande squadra e alla risposta della città”

Sono ancora fresche le immagini di domenica 17 giugno del Raduno alpino triveneto “del Centenario”: secondo le stime ufficiosi almeno 70 mila tra spettatori plaudenti e penne nere in sfilata hanno riempito le strade del centro di Vittorio Veneto.

Altre 50 mila nella serata di sabato, con piazza del Popolo che ha offerto un colpo d’occhio davvero eccezionale mentre bande, cori e gente comune intonavano il Canto degli italiani. Almeno 15 mila nella serata di venerdì distribuiti in tutta la città.

“Sono talmente fresche che mi sembra ancor di essere dentro un sogno che però siamo riusciti a realizzare, frutto del lavoro di una grande squadra, come ho detto al mio collega di Tolmezzo – afferma il presidente Francesco Introvigne (nella foto) il giorno dopo – Abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, qualcuno ha detto che siamo riusciti a smuovere la nostra città e in molti mi hanno ringraziato. Non me l’aspettavo. In effetti c’è stata una grande risposta della cittadinanza e direi dell’Italia intera: basti vedere i vessilli che sono passati in sfilata, dalla Sicilia, Piemonte con Cuneo, Asti, Milano, Australia, l’Aquila (a proposito ha sfilato con il vessillo sovrastato dall’aquila, che la sezione Abruzzi muove solo per le adunate nazionali)”.

Anche il parterre di autorità civili e militari di tutte le Armi è stato di primo livello: tutti si sono complimentati per l’organizzazione e per i valori che gli alpini hanno saputo esprimere, per la memoria rievocativa, per i fatti storici che sono stati ricordati. “Abbiamo seminato bene – conferma Introvigne – e sono soddisfatto perché nei tre giorni è fiorito in un qualcosa di abbastanza irripetibile. Un raduno memorabile insomma, e apprezzato. Pensate che lo stesso generale Ugo Correale ha ammesso nonostante tanti anni di carriera nelle forze armate ha vissuto intense emozioni che mai si aspettava”.

Ampiamente superate le più rosee previsioni di partecipazione, si era parlato di 100 mila presenze in tre giorni, questo è sicuro. Numeri certi non ce ne sono, probabilmente non ce ne saranno: “Ampiamente superati quelli previsti, e significa che si è lavorato bene, – ammette il presidente della sezione Ana vittoriese – diciamo che i trentamila della sfilata ci sono, ma più dei numeri dove si va su un terreno piuttosto soggettivo, preferisco rimarcare l’aspetto della compostezza dell’evento, senza incidenti, senza esagerazioni e senza uscire dalle righe. Lo stesso presidente nazionale Sebastiano Favero ha avuto modo di apprezzare e rimanere soddisfatto di quanto ha visto e dell’atmosfera che si è creata. E’ stata una manifestazione proposta con i contenuti della vera alpinità che ha toccato tutti i passaggi proprio delle celebrazioni di questo tipo”.

Per molti consiglieri nazionali dell’Ana Vittorio Veneto è stata una scoperta in assoluto: hanno potuto vedere i tesori storici e culturali che la città offre. Oltre duemila visitatori in dieci giorni di apertura delle tre mostre aperte a Palazzo Todesco. L’artista Sergio Pacori ha deciso pure di regalare alla sezione Ana una delle sue statue realizzare con i residuati bellici.

Tutto positivo anche per la viabilità cambiata per l’occasione che ha retto bene. Ora il comitato organizzatore si riunirà nei prossimi giorni per una bilancio: “Il sindaco Tonon è arrivato a ipotizzare un’adunata nazionale nei prossimi anni – diciamo che è un altro sogno e di certo era un complimento per quanto si è realizzato in città. Io non posso dimenticare che dalle tribune si vedeva arrivare e venire aventi lungo viale della Vittoria un autentico muro di cappelli e penne, sorretti da un entusiasmo davvero coinvolgente della gente comune e dello speaker Stefani. Abbiamo smosso i vittoriesi, presenti nei momenti significativi, e alla fine colpito nel segno, con l’abbraccio fraterno e sincero della città che mai come domenica ha risposto così ad un evento. Grazie”.

(Fonte: Raduno Triveneto).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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