Nel vittoriese e nel Quartier del Piave, prima di trasferirsi definitivamente era conosciuto come il “signor Pro Romania” (il primo a destra nella foto): numerosi i viaggi intrapresi negli anni ’90 e fino al 2006 con aiuti umanitari in stretta collaborazione con il Comitato Pro Bulgaria e Romania, coordinato dall’inossidabile Francesca Meneghin (la seconda da sinistra), e alcune scuole del vittoriese e decine di privati donatori.
A 88 anni Adelmo Bonacchi è morto. Martedì scorso i funerali a Sasca Montana, dove si era stabilito con la moglie rumena e dove aveva ricevuto anche lo status di cittadino onorario della Romania.
Nato nel 1933, Bonacchi, dopo 12 anni da emigrante in miniera è tornato in Italia e dopo aver vinto un concorso diventa dipendente della Pretura vittoriese. Donatore per vocazione arriva con l’Avis ad ottenere il distintivo d’oro con fronda.
Ma dal pensionamento offre il meglio: si avvicina al comitato Pro Bulgaria e Romania, e inizia dal 1994 una serie di viaggi alla guida di un furgone per portare aiuti alle famiglie povere del posto, con il giovane Roberto Sperandio e accompagnato da Francesca Meneghin che a Vittorio si occupa strenuamente alla raccolta del materiale più vario, alimentare e di studio.
Non era facile passare: in concomitanza, in quel periodo, c’era anche la guerra del Kosovo.
“Da solo – ricorda Francesca Meneghin – in quegli anni è riuscito a portare a Sasca Montana un’ambulanza regalata dalla Croce Rossa di Conegliano e un’autovettura nuova per la comunità di Sasca. Dal 2000 in avanti i viaggi li ha affrontati da solo portando gli aiuti del Comitato Pro Bulgaria-Romania”.
In Romania un’opera meritoria che ha lasciato il segno: gli è stato riconosciuto dal Consolato generale d’Italia di Timisoara il “Diploma di cittadinanza onoraria del Comune di Sasca Montana”. Lo stesso console generale Stefano Mistretta dopo aver preso atto della’opera meritoria di Bonacchi, aveva pregato il comune di Sasca Montana “di voler tenere sempre in debito conto l’llustre cittadino italiano anche per le eventuali iniziative che vorrà intraprendere in futuro, che incontreranno il massimo gradimento della comunità italiana”.
Martedì scorso 15 giugno il funerale con il messaggio del Comitato e del dottor Roberto Sperandio dopo aver appreso la notizia: “Alle figlie e alle nipoti un abbraccio da parte di tutti noi e un commosso saluto”.
(Foto: per concessione di Francesca Meneghin).
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