Prosegue con l’intervista a Carlo Berlese, musicista e storico di origine milanese, ora attivo tra Sacile e Vittorio Veneto, la ricostruzione delle appassionanti e originali Biografie del Cenedese dal secolo VI al XXI in collaborazione con il Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche, iniziata con il Monsignore ribelle Giuseppe Ciani sospeso a divinis per aver criticato il potere temporale dei Papi (qui l’articolo).
Era l’Ottocento un secolo di amori appassionati e di fiori, erano gli anni della Signora delle Cameliedi Alexandre Dumas figlio e dell’abate Lorenzo Berlese, nato nel 1784 a Campomolino frazione di Gaiarine.
Dopo gli studi al seminario di Ceneda, nel 1819 è a Napoli per studiare la Camelia di Caserta, poi a Vienna e a Parigi per approfondire gli studi di botanica. Nel 1827 diventa socio fondatore della Sociétè d’Horticulture. Nelle sue serre ogni anno arrivano principi e nobildonne della famiglia reale per ammirare le fioriture. Un pubblico speciale al quale è quasi d’obbligo dedicare le varietà più belle: la Camellia Duc d’Orlèans, laCamellia Duchesse d’Orleans, la Camellia Madame Adélaide de France.
Nel 1837 pubblica la prima edizione della Monographie du genre Camellia, tradotta in inglese, russo e tedesco, che sarà ripubblicata e aggiornata negli anni fino a comprendere 856 varietà diverse. Ma l’opera più spettacolare dal punto di vista artistico sarà l’Iconographie du genre Camellia in tre volumi(Parigi, 1841-1843) che, oltre alla descrizione scientifica delle camelia, propone delle splendide incisioni colorate a mano.
Un’opera oggi estremamente ricercata dai collezionisti che la inseguono nelle aste internazionali dove le quotazioni si aggirano intorno ai sessantamila euro.
Nonostante la sua vita parigina, Lorenzo Berlese non dimentica la sua Campomolino e le dedica la varietà di Camelia Campomolendina,spiegando che il nome deriva da un piccolo villaggio tra Aquileia e Venezia sulle rive del fiume Livenza “dove io ho ricevuto i natali e dove ogni tanto torno per portare un fiore ai miei avi”.
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