Dus è stato chiaro: ”Apprendiamo che la sede dell’Unesco sarà a Valdobbiadene e non a Vittorio Veneto, così hanno deciso Zaia, Villanova e alcuni sindaci, non si sa quali, né a che titolo siano stati coinvolti.
La proposta dell’Assessore Fasan di candidare Villa Croze non è stata per nulla considerata. Secondo il consigliere regionale Alberto Villanova Valdobbiadene è una scelta strategica opportuna. Conegliano sarà la sede logistica e Pieve di Soligo dovrebbe diventare il cuore culturale delle Colline”. E Vittorio Veneto? Per la Regione non esistiamo. Ricordiamo che Vittorio Veneto è nella core zone e Conegliano no.”
Ma la giunta vittoriese non ha mollato la presa, questo almeno nella dichiarazione del sindaco Antonio Miatto: “A parte che sono scelte che sono giunte al di sopra di noi, ancorchè siamo ancor in fase interlocutoria per l’assetto finale della gestione Unesco. Ci stiamo lavorando, il territorio è unico ma tutti dobbiamo fare la nostra parte. Piuttosto e su questo ci faremo sentire, mentre su Valdobbiadene e Conegliano che declinano il termine Prosecco e nulla osta un riconoscimento al merito, avrei qualcosa da dire su Pieve di Soligo cuore culturale: il maggior giacimento culturale della zona Unesco è a Vittorio Veneto, e qui vedrei la sede culturale”.
Una posizione piuttosto decisa che si presta ad ulteriori dibattiti. Anche da Susegana il sindaco Vincenza Scarpa afferma: “Per quanto ci riguarda il nostro comune non è stato contattato.
Ora tutto può essere valido e condividibile, ma questa unione di comuni nasce male, serve più condivisione soprattutto per decisioni così importanti”. Insomma la strada è ancora lunga.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it