Vittorio Veneto perde un pezzo della ristorazione di ultima generazione. A meno di tre anni dall’inaugurazione, cessa l’attività il “Cardus”, ristorante e cocktail bar situato nella parte più alta di Serravalle.
Lo ha annunciato domenica 21 marzo, nella pagina Facebook del locale di via Roma 34, Paolo Balbinot, giovane chef vittoriese che, dopo varie esperienze professionali in Italia e Scozia, aveva voluto avviare un particolare progetto di ricerca culinaria nella propria città di origine.
“Vi comunico con un certo rammarico che il Cardus da marzo 2021 non riaprirà più le sue porte in Via Roma a Vittorio Veneto. La decisione è maturata a fronte di un anno particolarmente complesso, con limitazioni a voi tutti note e non ultimo del mancato accordo con la proprietà, che ha fatto venire meno le condizioni necessarie al prosieguo dell’attività.
Un ringraziamento di cuore a tutti i clienti che mi hanno supportato in questi tre anni, non mancherò di tenervi aggiornati sulla nuova locazione” così scrive Paolo Balbinot. Ma per ora non è dato sapere in che luogo porterà la sua singolare visione di cucina.
Il “Cardus” era stato inaugurato il 20 luglio 2018, portando una ventata di novità nella scena gastronomica vittoriese, riaccendendo le luci (dopo vent’anni) di un angolo molto caratteristico dell’antico borgo.
Ristorante, ma anche cocktail bar informale, con una terrazza esterna dove cenare d’estate e un’accogliente corte interna in cui sorseggiare drink e vini, la nuova impresa ristorativa aveva subito attirato l’attenzione di molti gourmet, incuriositi dalla proposta di Paolo Balbinot: una visione curiosa della cucina abbinata alla passione per la botanica, attenta ricerca delle materie prime, in particolare nel mondo vegetale, valorizzazione dei prodotti locali, carta dei vini ben curata, stile contemporaneo nei piatti e nell’ambientazione.
Già a dicembre Paolo Balbinot annunciava che, a fronte delle restrizioni anti Covid promulgate per le feste di Natale, il “Cardus” sarebbe rimasto chiuso senza nemmeno ricorrere all’alternativa del delivery: “Altre formule come l’asporto per noi non sono strade percorribili, speriamo possiate comprendere la nostra sofferta decisione di attendere ancora in questa fase drammatica per la ristorazione. Speriamo con tutto il cuore che ritornino presto le condizioni per accogliervi nuovamente e riaprire le porte del Cardus, dopo questa ennesima sosta obbligata”.
Ora arriva la decisione della chiusura sine die, accolta dagli estimatori del ristorante con commenti di solidarietà e dispiacere. “Che peccato! Aspettavamo la fine di questa situazione per portare gli amici da voi a scoprire qualcosa di nuovo. Spero che possiate riaprire presto in un altro luogo” scrive una fan di Balbinot, mentre altri gli augurano – come si dice in questi casi – che alla chiusura di una porta possa seguire l’apertura di un portone.
(Foto: Facebook).
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