I consiglieri Regionali Piero Ruzzante (LeU) e Patrizia Bartelle (Italia in Comune) , su segnalazione di Sinistra Italiana, segreteria provinciale, hanno presentato in Quinta Commissione un emendamento alle schede ospedaliere in cui si chiede la reintroduzione nell’Ospedale di Vittorio Veneto di 4 posti letto di Terapia Intensiva (rianimazione), al fine di garantire anche a questa struttura e ai cittadini di questa zona un grado di sicurezza pari a quello assicurato ai pazienti di tutto il resto della Regione.
“I 4 posti letto previsti già nelle schede ospedaliere del 2002 , sono stati reintrodotti nelle schede del 2013 a seguito della raccolta di 15.000 firme da parte del Comitato per la difesa dell’Ospedale, ma non sono stati mai attivati – spiegano – . Attualmente a Vittorio è operativo h 8/20 un servizio di Osservazione riservato ai pazienti post-chirurgici (non ai pazienti critici medici), che alle 17 vengono inviati o nei reparti o in ambulanza a Terapia Intensiva di Conegliano o di altro ospedale che abbia posto. Il reparto di terapia intensiva, operativo 24 ore su 24, è indispensabile in ogni ospedale per acuti, in quanto interviene non solo nei casi in cui c’è immediato pericolo di morte, ma anche quando il quadro medico o chirurgico è di estrema criticità, per cui si richiede, anche temporaneamente, un continuo monitoraggio ed alta intensità di cure, che i reparti normali per acuti non possono garantire. Non è un caso che le schede ospedaliere 2019 prevedano Terapia Intensiva in Tutti gli ospedali per acuti del Veneto di dimensione analoga (200/300 posti letto) a quella di Vittorio, tranne che a Vittorio“.
“Per quanto detto – proseguono i consiglieri regionali – non riteniamo scientificamente fondata, né eticamente sostenibile, l’affermazione per cui non sarebbe necessaria la Terapia Intensiva a Vittorio, perché i casi inviati ad altri Ospedali sarebbero troppo pochi (una cinquantina). Infatti non si tiene conto del numero molto maggiore dei pazienti medici e chirurgici a potenziale rischio di morte che avrebbero bisogno di un’osservazione continuativa in ambiente intensivo (come avviene in tutti gli ospedali per acuti). E’ plausibile ritenere che, in ospedali per acuti a pari quantità di letti, il numero degli accessi a Terapia Intensiva dovrebbe essere più o meno uguale. Si rileva inoltre che le schede ospedaliere azzerano i posti letto di Terapia intensiva a Vittorio e portano da 10 a 8 quelli di Conegliano, per cui ci sarebbero solo 8 posti di rianimazione per i 539 posti letto complessivi di Vittorio-Conegliano, dotazione inadeguata e sottodosata rispetto a quanto previsto per gli altri ospedali veneti.
Riteniamo che l’attivazione dei 4 posti letto di Terapia intensiva consentirebbe di interrompere il processo di depotenziamento dell’Ospedale di Vittorio Veneto a struttura per non acuti e di evitare il concentramento delle emergenze/urgenze a Conegliano, con conseguente sovraffollamento/allungamento delle liste di attesa/trasferimenti ad altre strutture, non essendo l’ Ospedale coneglianese sufficiente a rispondere alle esigenze dei 220.000 abitanti dell’ex Ulss 7.
(Fonte: Sinistra Italiana- Federazione Provinciale di Treviso).
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