Sorpresa a rubare da Coin a Treviso tenta di fuggire: arrestata dalla Polizia una 50enne di Vittorio Veneto

Una vittoriese sorpresa a rubare a Treviso. Ieri, domenica 21 ottobre, verso le ore 12 una volante della Polizia di Stato di Treviso ha notato in via Zorzetto una donna che si allontanava a grande velocità del negozio Coin, inseguita dall’addetto antitaccheggio e da un poliziotto in borghese libero dal servizio.

Gli agenti si sono lanciati immediatamente all’inseguimento della donna, riuscendo a raggiungerla e, dopo un primo tentativo di fuga, l’hanno riportata alla calma convincendola a rientrare in negozio.

Sentito il collega e il vigilante, i poliziotti hanno scoperto che la donna aveva cercato di fuggire spintonando e colpendo i dipendenti del negozio dopo essere stata scoperta a rubare alcuni capi di abbigliamento.

La donna, infatti, era entrata in un camerino per provare diversi vestiti e, all’uscita, aveva avuto un’accesa discussione con una commessa che era riuscita intravedere tra le sue mani due placche antitaccheggio staccate dai rispettivi capi. Successivamente la cliente aveva provato a scappare lanciando le due placche e spintonando l’addetto antitaccheggio.

Si è rivelata essenziale la presenza del poliziotto libero dal servizio all’interno del negozio che, dopo pochi metri di fuga, è riuscito a raggiungere la donna fuori dal negozio richiamando l’attenzione dei colleghi che, a bordo della volante, transitavano lì vicino.

Accompagnata in questura per ulteriori accertamenti, la donna veniva identificata per D.C., cinquantenne originaria di Vittorio Veneto, con numerosi precedenti alle spalle per furti aggravati e furti in abitazione.

All’interno della sua borsa sono state rinvenute delle forbici, presumibilmente utilizzate per togliere la placca antitaccheggio dal vestito, una sciarpa ed un vestito di marca del valore di circa 250 euro; entrambi i capi di abbigliamento erano danneggiati.

Per questi motivi la donna è stata posta in stato di arresto per il reato di rapina impropria e posta a disposizione dell’autorità giudiziaria per rito direttissimo.

(Fonte e foto: Questura di Treviso).
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