Un Consiglio comunale con un solo punto all’ordine del giorno: anzi, senza punti. L’amministrazione comunale ha proposto e ottenuto a maggioranza, durante la seduta consiliare di ieri mercoledì, convocata d’urgenza, il ritiro dell’unico punto presente, ovvero le determinazioni sull’acquisto del teatro “Lorenzo Da Ponte” di Serravalle da parte del Comune. Il motivo? Nelle stime del prezzo non era stata inserita l’Iva al 22%.
“Con profondo dispiacere propongo che l’unico punto in trattazione venga ritirato – ha spiegato il sindaco Antonio Miatto -. Purtroppo tutte le corse che abbiamo fatto, cercando di risparmiare anche le singole giornate per dar modo agli Uffici di lavorare al meglio al rendiconto, comprendendovi anche lo sforzo che stiamo facendo come Città per poter acquisire il teatro Da Ponte, non sono servite. Ieri (martedì ndr) sera, al nostro dirigente e questa mattina (ieri) a me telefonicamente, Fondazione Cassamarca, attuale proprietario dell’immobile, ha specificato che il prezzo sarebbe stato gravato da Iva al 22%. Nonostante io abbia cercato di fare qualche colpo di coda per ottenere un cambio di posizione da parte di Fondazione, non ho avuto alcun riscontro. Con l’Iva sarebbero circa 3 milioni di euro in totale, quindi ora ritiro il punto. Prendiamoci tutto il tempo necessario per fare gli approfondimenti del caso. Mi dispiace avervi disturbato tutti, non è colpa nostra, è caduto come un fulmine a ciel sereno ciò che non ci si aspettava”.
La posizione dei consiglieri di minoranza Mirella Balliana, Giulio De Antoni, Alessandro De Bastiani, Barbara De Nardi, Marco Dus e Roberto Tonon è chiara: “Dopo aver convocato con urgenza, pur non essendoci i requisiti, il Consiglio comunale e avere rifiutato la proposta delle minoranze di posticiparlo di due giorni per approfondire i dubbi lasciati aperti dalle due perizie commissionate dall’amministrazione, la maggioranza ritira il punto ammettendo candidamente di non aver tenuto conto del fatto che potesse essere applicata l’Iva sulla vendita. L’Iva, tenendo conto del valore di vendita proposto dalla maggioranza, ammonterebbe a oltre 500 mila euro.
Questa è la dimostrazione della sciatteria con la quale da un anno a questa parte la giunta Lega – Forza Italia sta affrontando la tematica dell’acquisizione del Teatro – continua il centrosinistra -. Se poi queste sono le modalità con le quali si sono gestite fino ad oggi le interlocuzioni con Cassamarca, non ci stupiamo che il Comune non sia riuscito a spuntare una riduzione del prezzo di acquisto. Avremmo voluto discutere il punto all’ordine del giorno dal momento che l’amministrazione ha presentato due perizie, una del valore di 1,5 miloni e l’altra praticamente da 3 milioni di euro. Lo ribadiamo: siamo favorevoli a che la Città acquisisca il Teatro ma vogliamo che ciò avvenga a un prezzo equo e senza bloccare le opere urgenti che da anni la Città attende, come la sistemazione delle piscine, la biblioteca, le asfaltature o le frane”.
Il punto è stato ufficialmente ritirato con 10 voti favorevoli (quelli della maggioranza) e 6 contrari (la minoranza). La seduta consiliare è durata poco più di un quarto d’ora.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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