“Villa Papadopoli è in stato di totale abbandono e soffre un degrado quasi irreversibile. Un patrimonio immobiliare lasciato deperire per incuria della politica”: è quello che affermano e denunciano, ormai da svariati mesi, diversi vittoriesi affezionati al luogo.
In concomitanza con il weekend di sabato 22 e domenica 23 ottobre, in cui si celebra la prima edizione della Giornata delle Ville Venete – evento organizzato dall’IRVV (Istituto Regionale Ville Venete e dall’Associazione per le Ville Venete) per far conoscere, promuovere e approfondire la conoscenza della Villa Veneta – il comitato Cantiere Papadopoli ha affisso al cancello dell’omonima Villa di Ceneda uno striscione che recita: “Mentre si celebra la Giornata delle Ville Venete, Villa Papadopoli è abbandonata al degrado: Sta cadendo a pezzi!”.
Un’azione che vuole accendere i riflettori sulla città: “A Vittorio Veneto si può solo celebrare lo sgretolamento del più bello e importante edificio di Ceneda”, dice il comitato.
“Una ricerca del Centro Studi Casa Ambiente di Assoedilizia – spiega Tiziano Santucci, portavoce del comitato Cantiere Papadopoli – indica che in Italia ci sono oltre 2 milioni di edifici abbandonati e diroccati, prevalentemente ubicati nelle campagne, come casolari, baite, ville rustiche, antiche magioni, rocche, case cantoniere. Ma Villa Papadopoli invece sta nel cuore storico di Ceneda. E’ un vero scandalo”.
“L’edificio è ormai uno scenario fatiscente – continua – ed è difficile risalire la filiera delle responsabilità. Facile per gli amministratori degli ultimi decenni fare lo scaricabarile. Ma la giunta attuale, quella presieduta da Antonio Miatto, si è caricata di una grave, evidente responsabilità, da cui non può sottrarsi. Lo ha fatto decidendo che i 5 milioni del Pnrr andranno investiti nella Caserma Gotti e in Val Lapisina. Senza sapere ancora quale destinazione dare all’una e all’altra. Mentre la destinazione a cui è votata la Villa è chiara ed evidente a tutti: risolvere il problema dell’ormai quasi inagibile Biblioteca Civica”.
“Secondo i dati Eurostat – prosegue Santucci – l’Italia è penultima in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (peggio di noi fa solo la Grecia): 1,4% a fronte di una media Ue superiore al 2%. Quella che viene definita la ‘Penisola dei tesori’ investe nella cura di queste ricchezze meno di quanto fanno altri. Non è questo un motivo di consolazione o di giustificazione se anche il “tesoro” dei vittoriesi, Villa Papadopoli, versa in totale abbandono, senza un piano di recupero. Il sindaco Miatto dice che vuole venderla, ma con questa scusa l’edificio cade a pezzi tra incuria, disattenzione e abbandono”.
“Quanto costa alla comunità – conclude il comitato – il degrado culturale e artistico di questo pezzo della storia di Vittorio Veneto? Una domanda a cui nessuno si preoccupa di dare una risposta”.
Miatto rimane fermo nelle decisioni prese e chiosa: “A ‘scoprire’ i problemi sono in tanti… Spiace che nessuno di questi sia capace di dare una soluzione”.
(Foto: Cantiere Papadopoli).
#Qdpnews.it