Con l’avvio dei lavori per il traforo di Sant’Augusta (nella foto), sono iniziati anche i disagi per la località della Val Lapisina. È il presidente di quartiere Silvano De Nardi a denunciare i problemi nei pressi del cantiere della variante alla SS 51 d’Alemagna, attraverso le località La Sega-Rindola, tramite una lettera indirizzata al coordinamento territoriale nord-est dell’Anas, all’ente esecutore Unieco società cooperativa e all’assessore dei lavori pubblici Alessandro Turchetto.
I problemi rilevati sono molteplici. Innanzitutto, nella parte iniziale di via Trementina, fino all’entrata della discarica dove viene conferito il materiale, il manto stradale presenta dei buchi provocati dai mezzi pesanti che, oltre a rendere meno sicuro il passaggio per la via, sta dando problemi anche al servizio di trasporto pubblico.
Per quanto riguarda invece l’uscita del traforo in via della Sega, per il presidente è necessaria la costruzione di un marciapiede per mettere in sicurezza la fascia debole della popolazione che si reca a prendere l’autobus dal numero civico 8 di via della Sega fino al ponte sul Meschio in via del Borgo Scalet. Inoltre, ricorda Silvano De Nardi, in questa zona c’è anche una villa veneta e il patrimonio storico della località La Sega da tutelare.
Si intensifica invece un problema già noto in questa località, in quanto nel ponte tra via Foà e la statale Alemagna non c’è un marciapiede e questo comporta che pedoni e ciclisti si ritrovino ad un certo punto direttamente immessi nelle corsie riservate alle auto. Il presidente De Nardi auspica infatti a questo proposito la costruzione di una passerella che colleghi la via col marciapiede di via Calvi.
Come ricorda, lungo l’incrocio tra via Foà e la statale passa anche la ciclovia dell’amicizia, che collega Monaco con Venezia e che si riempie di turisti con i primi caldi. Infine, il presidente mette in allerta su via Passo di Buole: la strada, che è l’unica che collega via Filzi e via Madonna di Lourdes, e che per questo è parecchio frequentata, non è completamente asfaltata. Mancano infatti cinquanta metri di manto stradale e il fondo risulta “fortemente sconnesso”.
I lavori per completare il traforo di Sant’Augusta stanno creando così vari disagi nella popolazione, comprensivi di rumori e vibrazioni che hanno portato anche a delle crepe negli edifici. Il consiglio di quartiere della Val Lapisina chiede quindi all’Anas e all’Unieco di farsi carico delle opere da realizzare per far fronte ai problemi citati, eventualmente anche come una specie di “indennizzo morale”: i residenti, si legge nella lettera, “subiranno perennemente il cambiamento e stravolgimento ambientale dovuto all’impatto dell’opera e crediamo che in qualche maniera il prezzo dello sviluppo e del progresso vittoriese, provinciale, regionale e nazionale venga in qualche modo risarcito senza mendicare”, a fronte di un credito dovuto alla gente della Val Lapisina “da sempre vessata e sfruttata da tutti”.
(Fonte: Francesca Rusalen © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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