Un centro per la famiglia nell’ex asilo di San Giacomo. Dus (Pd): “Si sfratta il centro anziani a favore di un nebuloso progetto”

Un tratto di via Isonzo a San Giacomo di Veglia

Non convince le minoranze il progetto di un centro polifunzionale per la famiglia nell’ex asilo di San Giacomo.

Nel corso dell’ultimo consiglio comunale l’amministrazione ha illustrato l’intervento candidato ad un bando ministeriale, progetto che vedrà la luce solo se da Roma arriveranno gli 850mila euro necessari per eseguire l’intervento di miglioramento sismico, energetico e funzionale dell’immobile di via Isonzo.

Un tempo asilo, poi l’edificio è diventato sede di una biblioteca di quartiere e di un centro anziani. Ed è questa presenza e il suo destino qual ora il progetto vada in porto a far nutrire perplessità alle minoranze.

“Si sfratta il centro anziani, unica struttura di questo tipo in zona e molto utilizzata, a favore di un nebuloso progetto per le famiglie – afferma Marco Dus capogruppo Pd -. E poi: un progetto fatto in un giorno può essere un buon progetto? L’incarico per la stesura del  progetto di fattibilità è stato affidato al professionista il 18 maggio, il progetto è stato consegnato dal progettista lo stesso giorno e nello stesso giorno è stato approvato dalla giunta e 2 giorni dopo inserito nel portale del Ministero”.

Per Dus tutte questa fretta “non lascia pensare a nulla di buono. C’è il rischio che, nel tentativo di risolvere un problema, se ne crei un altro. Inoltre – aggiunge – la carenza di approfondimento e di valutazione dei bisogni emerge chiaramente dalla relazione del professionista che, in poche ore, non poteva far altro che elencare pedissequamente nei servizi da realizzare gli stessi previsti nel bando, con lo stesso ordine, con le stesse parole: identico”.

Timori sul futuro del centro anziani erano stati espressi in aula anche dal consigliere leghista Maurizio Gomiero. L’assessore al sociale Antonella Caldart ha rassicurato che la nuova struttura prevedrà anche spazi intergenerazionali, cioè attività in cui piccoli e anziani si relazionino.

(Foto: Gianni Desti).
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