Il Vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo (nella foto), ha diffuso, tramite gli organi di informazione della Diocesi, un video messaggio indirizzato ai ragazzi, agli insegnanti e ai genitori. Le sue sono parole di incoraggiamento e di ottimismo. “Da una situazione negativa – sottolinea – bisogna saper trarre il buono ed il positivo, per andare avanti” (qui il video).
“Cari bambini delle elementari, cari ragazzi delle medie, cari genitori, desidero rivolgermi a voi – inizia il presule – con questo messaggio di stima e di apprezzamento, e insieme in segno di incoraggiamento in questo momento in cui riprendono le attività scolastiche, in questo anno assolutamente unico e straordinario“.
“Innanzitutto posso dire di essere stato positivamente colpito dalla intraprendenza, dalla responsabilità, dalla passione con cui voi cari insegnanti ma anche i ragazzi e i bambini hanno vissuto questo momento. In tempi molto brevi – continua – , con risorse molto limitate, siete riusciti a mettere insieme forme di insegnamento a distanza, modalità di accompagnamento nello studio a cui non eravamo abituati, e che hanno certamente richiesto fantasia, buona volontà, passione. Questo davvero vi rende onore. Si tratta di continuare. Non sempre è facile. Un’insegnante mi diceva: “Mi tocca lavorare molto più di prima”. Lo capisco. E anche per i ragazzi, magari all’inizio poteva sembrare un gioco, adesso diventa più impegnativo. Ma penso che vivere e continuare a vivere, finché sarà necessario, questa forma farà crescere certamente la responsabilità, la maturità personale, perché ciascuno si sente stimolato in prima persona a lavorare e a fare del proprio meglio”.
“Un secondo aspetto che desidero sottolineare – prosegue – è quello che vede tanti genitori come protagonisti. Si sono sentiti spinti a coinvolgersi maggiormente nel compito educativo e dell’apprendimento dei loro figli, specialmente dei più piccoli, ma anche dei più grandicelli. Questa è una cosa buona, che segna un passo in avanti, sia per voi genitori, sia per i ragazzi e sia soprattutto nel rapporto con la scuola, sentito davvero come una forma di alleanza, non di distanza. Questo credo faccia del bene“.
“Un terzo aspetto – annota PIzziolo – è che a causa di questa forzata mancata di rapporti immediati (certo ci sono i rapporti virtuali attraverso il tablet, il computer), vengono meno il contatto fisico, il contatto visivo, la possibilità di stringersi la mano, di abbracciarsi, di darsi una pacca sulla spalla. Tali mancanze oggi sono avvertite con particolare intensità. A volte lo stare insieme provoca delle divisioni, delle tensioni, dei conflitti e quindi non viene apprezzato; adesso che manca il contatto fisico, si capisce il valore e l’importanza di esso. Sottolineo è un dono, non è un peso. Quando passerà questo momento e ci si continuerà di nuovo a ritrovare, il contatto fisico verrà vissuto in modo tutto particolare, in modo nuovo, proprio come un dono di cui abbiamo bisogno, ma anche di cui gli altri hanno bisogno“.
“Questa pandemia è un male, è una cosa negativa, non ce la siamo cercata noi. E tuttavia è possibile – commenta – far nascere anche da un’esperienza negativa come la pandemia qualcosa di buono: la responsabilità, l’impegno, lo sforzo e il senso di sacrificio, la relazione buona tra famiglia e scuola, lo riscoprire la relazione con gli altri come un dono. Per coloro che credono in Dio potremmo dire: Dio sa scrivere dritto tra le righe storte, e aiuta anche noi a farlo. Le righe storte possono essere tante. Una può essere quella della pandemia che stiamo vivendo. Il Signore ci aiuta a capire e a vedere delle possibilità buone e far nascere il bene anche dal male. E’ l’augurio che faccio a tutti voi cari ragazzi, bambini, insegnanti e famiglie, di vivere questa circostanza che può essere vissuta solo in modo negativo, anche in modo positivo, cogliendo i germogli di bene che anche in essa ci sono. Vi accompagno con il mio saluto, con il mio affetto e con la mia benedizione“.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
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