“Villa Papadopoli deve restare pubblica”: costituita ieri l’associazione contro la privatizzazione, parte anche una raccolta firme

Con l’incontro di ieri sera ha preso avvio la costituzione dell’associazione che si propone di evitare che Villa Papadopoli venga venduta al miglior offerente, privando così la città di un bene storico, architettonico e ambientale di grande pregio.

La neonata associazione si propone di avviare un dibattito dove cittadini, associazioni culturali ed economiche, forze sociali e politiche, possano elaborare loro proposte sul futuro del Papadopoli.

Nei prossimi giorni verranno comunicate le varie iniziative che l’associazione sta programmando e con l’occasione verrà avviata anche una raccolta di firme in cui si chiederà alla amministrazione di non cedere la villa.

Il parco, la villa e la biblioteca secondo il gruppo rappresentano infatti un unicum che va conservato e recuperato nella prospettiva di restituire alla cittadinanza uno spazio dove cultura, ambiente ed attività economiche si possano incontrare e interagire.

Non solo per Ceneda ma per tutta la città di Vittorio Veneto il complesso Papadopoli – da sempre luogo di memoria storica per l’intera comunità – può e deve diventare un riferimento per una vera ripartenza fatta di progettazione, azioni strategiche connesse fra loro, alta qualità della vita, turismo” fanno sapere i membri dell’associazione, di cui è portavoce Tiziano Santucci.

Si tratta di pensare ad una idea di città vissuta più pienamente dai suoi cittadini: una come la nostra, che da troppi anni sembra non trovare più una propria identità, una vera capacità aggregativa, un’espressione di vitalità.

(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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