Vittorio Veneto, immagini e video pedopornografici nel cellulare, 41enne condannato a un anno di reclusione

Dopo un arresto per un furto in chiesa, nel suo telefono cellulare erano state trovate centinaia di immagini pedopornografiche e per questo E.B., 41enne difeso dall’avvocato Andrea Zambon, è stato condannato alla pena di un anno di reclusione.

A farlo finire nei guai, era stato l’ennesimo furto di elemosine. Nel novembre del 2015, infatti, l’uomo era stato fermato dai Carabinieri nella Cattedrale di Ceneda dopo aver razziato le monetine dalla cassetta delle offerte. Il 41enne, che era sorvegliato da giorni, era stato arrestato in flagranza di reato.

Aveva quindi consegnato ai militari il suo telefono cellulare perché prendessero il numero di sua madre per avvertirla. Così i militari avevano scoperto sette video e 280 fotografie che ritraevano minorenni nudi, in pose sessualmente provocanti o nell’atto di compiere atti sessuali, tra loro o con adulti.

Per l’uomo era scattata l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico, con l’aggravante di averne detenuta un’ingente quantità, ed era finito a processo.

L’uomo si è difeso in aula sostenendo: “In quel periodo ero ospite di un convitto a Vittorio Veneto. Avevo una connessione “tutto incluso” e per questo gli altri ospiti mi chiedevano in prestito il telefono e io l’ho prestato praticamente a tutti. Non so nulla di quelle immagini, sarà stato uno di loro a scaricarle, io non le avevo neanche mai viste”.

I giudici non gli hanno creduto, infatti lo hanno ritenuto colpevole e lo hanno condannato a un anno di reclusione. Una pena che avrebbe potuto essere molto più pesante, ma il collegio ha escluso l’aggravante dell’ingente quantitativo e gli ha concesso le attenuati generiche.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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