“Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli” è una celebre frase del drammaturgo Vittorio Alfieri e, forse, per Silvio Da Re, che la ripete sempre, sta proprio in questa determinazione e in questa volontà il segreto dell’arrivare a compiere un secolo di vita.
Ha celebrato il suo centesimo compleanno l’altro ieri, giovedì, condividendo con la famiglia, tra ricordi e aneddoti, anche nostalgia per la sua amata Carla, scomparsa proprio quest’anno.
Silvio ha due figli, Roberto e Tiziana e tre nipoti, Filippo, Silvia ed Elisa, che hanno festeggiato con lui l’avvenimento.
Silvio è nato il 12 agosto 1921 a Vittorio Veneto e fin dalla giovinezza è stato travolto dalla passione per la musica lirica, tanto da diventare un tenore.
Poi a travolgerlo è stata la guerra: durante il servizio militare, come molti altri coetanei, è stato catturato e imprigionato in Istria e al suo ritorno, nel ’43, ha trovato una Vittorio Veneto buia, plagiata da un conflitto spietato tra tedeschi e partigiani.
Di quel periodo ricorda diversi episodi: “Una volta dice di essere andato fino in Cansiglio a piedi, per avvisare un gruppo di partigiani che i fascisti li stavano cercando”, racconta la nipote Elisa.
Dopo la guerra, Silvio ha incontrato Carla e quello è stato “il giorno più bello della sua vita”.
Alcune dediche ricordano come lei si sia innamorata di lui per il timbro profondo della sua voce e per il suo carattere deciso ma al contempo mite e temperato.
Professionalmente, Silvio ha trovato fortuna come amministratore per una ditta nel vittoriese, continuando a coltivare da amatore la passione per la musica lirica, recandosi con regolarità alla Fenice di Venezia e creandosi una stanza della musica personale in casa.
È ancora un grande appassionato di storia: possiede un’ampia biblioteca e in televisione guarda sempre dei documentari, ma, a detta della sua famiglia, non ha mai avuto un atteggiamento aggressivo nel tentare di trasmettere la cultura agli eredi.
Considerando la lucidità del nonno, l’amore immortale per sua moglie, la famiglia di Silvio ha avuto l’opportunità di ravvisare come la vita possa sembrare luminosa anche dopo cent’anni.
(Foto: Elisa Da Re Giustiniani).
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