Botte e insulti, anche di fronte alla figlia piccola. Questa l’accusa della quale deve rispondere un 37enne di origine tunisina accusato di maltrattamenti a Vittorio Veneto.
Il processo è iniziato oggi in tribunale a Treviso ma è stato subito rinviato per un difetto di notifica. A fare finire alla sbarra l’uomo è stata la compagna, una 30enne italiana che lo aveva denunciato esasperata da liti sempre più violente e frequenti.
La donna ha in seguito deciso di ritirare la denuncia, ma l’iter giudiziario non si è fermato. Per questo tipo di reati, infatti, si procede d’ufficio.
I fatti contestati sarebbero andati avanti per anni tra i due, che vivevano insieme e avevano una bambina. Al culmine delle liti che sarebbero avvenute spesso davanti alla piccola, l’uomo, secondo quanto gli contesta la Procura, le avrebbe scagliato addosso piatti e altre suppellettili, insultandola.
Violenze anche fisiche, con schiaffi, pizzicotti e tirate di capelli. Fino al marzo del 2020 quando la 30enne, dopo essere stata presa per il collo ed essere finita in pronto soccorso con una prognosi di 10 giorni, aveva deciso di denunciarlo.
Secondo il 37enne, difeso dall’avvocato Davide Favotto, quelle sarebbero state solo discussioni degenerate e respinge l’accusa di averle fatto del male. Si torna in aula a maggio.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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