Non sarà come il sequel cinematografico “Una notte al museo” ma ci sono i presupposti per avvicinarsi: cosa succede di notte al museo? Con questa domanda anche il Museo del Cenedese è stato sfidato alla “Museum At Night Challenge”.
Si tratta in realtà di una iniziativa social internazionale che ha preso il via in Belgio, al parco/museo Le Pass a Frameries, e si è poi rapidamente diffusa in tutta Europa, coinvolgendo moltissimi musei che si sono “sfidati” l’un l’altro a raccontare, spesso in modo originale e divertente, con una immagine, un video o anche solo un pensiero cosa accade di notte al museo, quando i visitatori se ne vanno, le porte si chiudono e le luci vengono spente.
Un modo giocoso, quindi, per cercare di dare visibilità ai musei che tanto hanno risentito delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria da Covid-19, anche per riprendere i contatti con il pubblico e con altre, anche lontane, realtà museali.
“Un’iniziativa simbolica – afferma l’Assessore Antonella Uliana – ma in questo periodo così difficile ancora più significativa, perché ‘’accende’’ un raggio di luce nel buio che il mondo della cultura ha vissuto a causa della pandemia”.
Così il “guanto della sfida” è arrivato anche al Museo del Cenedese di invitato a partecipare direttamente dai Musei Civici di Treviso ed ha a sua volta coinvolto il Museo Civico d’Arte di Pordenone, Palazzo Minucci De Carlo di Vittorio Veneto e i Musei Civici di Feltre.
Tutto da vedere se accetteranno la sfida…Nel frattempo il Museo del Cenedese sulla propria pagina Facebook ha simulato una notte al museo: “provate stare al buio accanto alla inquietante tela dal titolo “L’odio” del vittoriese Pietro Pajetta, immaginando che prenda vita la spaventosa scena del soggetto ben descritta nella poesia “Il canto dell’odio” di Lorenzo Stecchetti, al secolo Olindo Guerrini. Ovviamente bisogna andare sulla pagina internet del museo.
(Foto: Comune di Vittorio Veneto).
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