C’era un filo conduttore tra diversi incendi di autovetture avvenuti in tempi altrettanto diversi tra il 2018 e il 2019 a Pieve di Soligo, Miane e Vittorio Veneto: tre giovani poco più che ventenni, due stranieri e un italiano, sono stati denunciati dai carabinieri al termine di lunghe e articolate indagini.
Per loro incendiare le auto era stato un modo semplice per vendicarsi di coloro che avevano cercato di creare loro qualche problema sia di carattere famigliare che economico.
L’attività di indagine della Stazione carabinieri di Vittorio Veneto insieme alla stazione di Col San Martino e dei vigili del fuoco ha portato così alla denuncia a piede libero di C.S., 21 anni, operaio dell’hinterland. Sempre della zona ma originario di Montebelluna A.L., 22 anni, operaio, e M.D. 21 anni, disoccupato di origine polacca.
Per tutti l’accusa di incendio doloso continuato in concorso. I fatti iniziano il dicembre 2018 quando a Miane prese fuoco un’Audi A3 grigia, e fu danneggiata anche l’auto vicina una Audi TT, poi ad aprile 2019 a Pieve di Soligo in via Sernaglia dove andò a fuoco un Fiat Doblò parcheggiato, e infine il 13 aprile 2019 a Vittorio Veneto nel parcheggio multipiano dove furono incendiate una Smart Roadster e una Fiat Panda.
I filmati di telecamere e le osservazioni hanno evidenziato l’arrivo della stessa vettura sui luoghi, le taniche per cospargere le auto di liquido infiammabile, soprattutto a Miane e Vittorio Veneto dove gli obiettivi erano l’Audi A3 e la Smart. Le altre sono state “danni collaterali”.
Individuato il proprietario dell’auto che arrivava sui luoghi, cioè C.S., sono state identificate le sue frequentazioni e gli amici. Le perquisizioni a casa hanno permesso di trovare elementi del loro coinvolgimento nei fatti, l’abbigliamento indossato, la tanica di benzina, un’autoradio e un tubo di scarico cromato rubati dalla Smart.
C.S. messo alle strette ha ammesso le responsabilità e i complici: tra le motivazioni un contrasto con il padre a cui ha dato fuoco al furgone, e per l’Audi un prestito non restituito, mentre per la Smart la vendetta è nata a seguito di un diverbio con il proprietario, nato in un locale. S.C. dopo aver rubato tubo di scarico e autoradio non contento ha incendiato l’auto.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
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