Vittorio Veneto. Cesana Malanotti, ricorso al Tar contro l’Ulss: “Vogliamo i 200 posti letto”

ll Cesana Malanotti (nella foto) ricorre al Tar per far valere le proprie ragioni e vedersi riconosciuti i 200 posti per anziani e disabili aggiuntivi a Villa Papadopoli e Ca’ Mocenigo, che aveva richiesto, ottenendo lo scorso mese di novembre una risposta negativa da Ulss 2 e Conferenza dei Sindaci guidata da Sonia Fregolent.

La diatriba finisce dunque al tribunale amministrativo. L’Istituto Cesana Malanotti, ha avviato, nel 2017, un percorso volto a ottenere l’autorizzazione ad aumentare la disponibilità di posti letto per anziani non autosufficienti e per disabili con il sostegno, nel progetto di ampliamento e investimento milionario, del Comune di Vittorio Veneto e del consiglio comunale.

Ma c’è stato poi l’inaspettato provvedimento del direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, “in cui – è scritto nel ricorso – si dà atto del fatto che il Comitato dei Sindaci del distretto di Pieve di Soligo ha ritenuto di non dare seguito alla richiesta di aumento del numero di posti letto da parte dell’Istituto in considerazione della completa assegnazione dei posti letto previsti da una, non meglio precisata, programmazione regionale”.

“Il Cesana – prosegue il documento – ritiene di aver subìto, in forza di tale provvedimento, un grave pregiudizio rispetto al proprio diritto/interesse legittimo a veder accolta la propria istanza, essendo assolutamente pretestuosi e infondati gli argomenti accampati da parte dell’Ulss 2 a sostegno della tesi di diniego”.

L’Istituto ha chiesto l’annullamento del provvedimento dell’Ulss 2 del 30 novembre 2017, l’annullamento parziale del Piano di Zona approvato dal Comitato dei Sindaci del distretto di Pieve di Soligo, poi confluito nel Piano di Zona dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, e delle Delibere di programmazione dell’offerta socio-sanitaria  nella regione Veneto  “nella misura – scrive – in cui debbano essere interpretate come ostative all’accoglimento delle richieste dell’Istituto”.

Per il Cesana i provvedimenti impugnati sono da considerare illegittimi e cozzerebbero contro anche i principi costituzionali ed europei del diritto alla salute e di tutela della concorrenza e della libera iniziativa economica,.

“Ancora più inspiegabile risulta, poi, – secondo il presidente Maurizio Castro – il mancato accoglimento dell’istanza dell’Istituto sulla richiesta di aumento dei posti letto per i disabili, mentre risulta che l’offerta regionale è assolutamente inadeguata rispetto alla domanda proveniente dal territorio per questo tipo di servizio. L’Istituto ora è fermamente determinato, a insistere nella difesa  delle proprie posizioni, anche in tribunale, a tutela degli interessi della popolazione residente nel territorio”.

(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts