“Essere comunità ospitali e missionarie”. E’ il titolo della lettera pastorale presentata dal Vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo (nella foto), il 20 settembre nella cattedrale di Ceneda.
Questo è il tema della prossima veglia diocesana di preghiera catechistica e missionaria (per la prima volta insieme), in programma per mercoledì 9 ottobre, alle 20.30, nell’auditorium del Collegio San Giuseppe, sempre a Vittorio Veneto.
La cerimonia d’apertura dell’anno pastorale è iniziata con la processione che ha portato all’altare l’icona scritta da Nikla De Polo, sul testo biblico di Atti 8,26-40, oggetto della lettera pastorale del Vescovo. L’autrice l’ha presentata al termine del momento di preghiera.
La riflessione centrale è stata svolta dalla biblista, Rosanna Virgili, che ha preso lo spunto dal testo del libro della Genesi 18, “Abramo alle Querce di Mamre e la sua intercessione per Sòdoma”.
Virgili ha messo in evidenza i tratti caratterizzanti le figure di Abramo e Sara, per arrivare a sottolineare che seme di Abramo è Gesù e che gli uomini sono figli di Abramo. Abramo è accogliente nell’ospitare i tre forestieri, che altro non sono che la Trinità stessa. Accogliere loro è accogliere Dio stesso. E i tre forestieri preannunciano a Sara che di lì ad un anno sarà madre, lei che è anziana e sterile.
Un annuncio che è sovrapponibile a quello dell’angelo Gabriele alla vergine Maria. “La Chiesa in Europa è vecchia – ha proseguito Rosanna Virgili – dice Papa Francesco. Abbiamo bisogno di avere una quercia di madre. Come lo è stata Sara. Ci sarà futuro per la Chiesa Europea se accoglieremo i forestieri, come ha fatto il padre Abramo. Così come è accaduto all’inizio del diffondersi del cristianesimo e della chiesa”.
Il Vescovo, nell’illustrare la lettera pastorale, ha invitato a saper tradurre in un rinnovato slancio nella vita di tutte le comunità cristiane i molti stimoli contenuti in tanti testi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Riconoscendo ed accettando anche le povertà che ci sono, senza mai perdersi di coraggio.
Nel testo, ha rimarcato il presule, sono condensate anche delle indicazioni pratiche per il cammino. “Per rivedere e rinnovare la nostra vita pastorale – ha aggiunto – è indispensabile approfondire il significato dell’espressione comunità ospitale e missionaria, tenendo conto dei due versi, io che ospito e che sono ospitato; fare una lettura delle situazioni non avvicinate dalle nostre pratiche parrocchiali-pastorali; individuarne una e concentrarsi su quella per vedere in modo concreto cosa fare per migliorare”.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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